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Il festival della retorica

Enrico Tardy
Enrico Tardy Columnist 
Prima che sia troppo Tardy / Torna l’appuntamento con la rubrica di Enrico Tardy dopo la sconfitta contro il Crotone

Abbiamo perso, abbiamo preso 4 gol dall'ultima in classifica, siamo terzultimi, e debbo dire che il più lucido è stato il tecnico.  Non parliamo di sfortuna, di arbitri, di Covid, parliamo di una partita che seppur con tutti i problemi del caso avrebbe potuto e dovuto, in teoria ovviamente, avere un diverso sviluppo.

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Il Toro non è capace di "fare la partita", poche parole, abbiamo provato a farlo con Giampaolo in panca e buscavamo una media di tre gol a partita, con Nicola avevamo trovato una quadra alla retroguardia, che purtroppo stavolta era decimata, proponendo un calcio essenzialmente di rimessa.

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Con gli spazi intasati non riusciamo ad avere dei calciatori che creino superiorità numerica e dunque fatichiamo. Il Crotone ha giocato chiuso, ripartendo velocemente, con due trequartisti tecnici, quasi non avesse necessità di vincere ed ha portato a casa il risultato pieno.

Pali, nostri e loro, Zaza, solo nostro, anzi più loro che nostro, arbitro scarso. Purtroppo questa squadra ha svarioni caratteriali enormi anche all'interno della stessa partita: una volta si gioca male perché il presidente non ha mantenuto le promesse, un'altra per il rinnovo del contratto, un'altra perché c'è la depressione ed a turno alcuni errori madornali determinano il risultato stroncando una squadra già in difficoltà. Dico io, Ansaldi, che ha 34 anni, può mentre salta alzare il braccio per reclamare un fallo prima del fischio dell'arbitro? Perché ha fatto proprio così, il braccio lo ha alzato non per la spinta ma per reclamare!

Vi chiedo scusa, ma forse è anche il caso di scrollarci di dosso il refrain delle sconfitte arrivate per volere divino, lo scrivo io che sono malato di Toro, ma mai come in questo ultimo anno trovo fuori luogo appellarsi alla sfiga o al Var.

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Su 24 gare ne abbiamo vinte 3, contro squadre in coma e prossime al cambio dell'allenatore, certo che in teoria i punti a disposizione per salvarsi ci sono, ma continuando a non vincere praticamente mai la permanenza in Serie A diventa utopia.

È dalla seconda domenica di campionato che speriamo nelle disgrazie altrui e ci raccontiamo che la prossima gara sarà decisiva. Non abbiamo sconfitto lo Spezia, ridotto in 10 per 85 minuti, la Viola in 9 prendendo gol in superiorità numerica, domenica schianteremo l'Inter? E qui entriamo nel mondo del paranormale...

Dobbiamo provare a pensare in maniera positiva altrimenti ai limiti già noti aggiungiamo anche la rassegnazione e non va bene. Il Cagliari è lì, ieri ha pareggiato grazie ad un colpo di sedere di un doriano su tiro di Nainggolan al 96', magari nelle prossime domeniche un colpetto così capiterà a noi, ma non dovrà essere semplicemente fattore c... ma un premio ad un'intera gara battagliata, voluta, conquistata da tutta la squadra!

Avvocato penalista, appassionato di calcio (ha partecipato al corso semestrale di perfezionamento in diritto e giustizia sportiva presso Università di Milano), geneticamente granata, abbonato al Toro da circa trent’anni.

Attraverso le sue rubriche, grazie al lavoro di qualificati opinionisti, Toro News offre ai propri lettori spunti di riflessione ed approfondimenti di carattere indipendente sul Torino e non solo.