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Dal derby perduto sono sgorgati tanti temi di discussione: le solite sconfitte nei minuti finali, Baselli falso "nueve" e neanche tanto vero "otto", le sostituzioni, la stanchezza, gli infortuni (molti dei quali di calciatori acquistati già con problemi fisici), la sfiga (fedele compagna di viaggio), i sanitari del Torino FC, le dichiarazioni di Juric, i record imbarazzanti di Cairo nei derby.
Rimanendo a ciò che ho visto dagli spalti non posso che evidenziare come le cinque sostituzioni varate in epoca di pandemia, siano un ulteriore favore alle grandi squadre: cambiare mezza squadra mantenendo di fatto inalterata la qualità se lo può permettere solo una società che possiede sostanzialmente due squadre.
I pauperes tendenzialmente hanno dei titolari e delle riserve e sabato si è notato. Se nel primo tempo il Toro ha fatto una partita ordinata e determinata, minuti iniziali a parte, ma senza guizzi di qualità, nella seconda parte ha progressivamente subito il palleggio degli avversari (rivitalizzati dai nuovi innesti) attanagliato da una passività letale.
L'azione del gol vede ad inizio azione Zima a tre metri da Chiesa e Locatelli in beata solitudine calciare senza aggressione alcuna da parte dei nostri difensori. Marcare non si usa più... Si possono vivisezionare tutti i movimenti, gli schemi ed altro ancora, ma l'unico appiglio è la speranza che in futuro certe situazioni non si ripetano e la reattività e la concentrazione durino per l'intera gara. E ciò può accadere solamente alzando la qualità dei calciatori in rosa.
Questo non dovrebbe voler dire accettare senza condizioni la superiorità tecnica dell'avversario inanellando una serie di insuccessi senza precedenti peraltro con modalità spesso simili, "dovrebbe", appunto... Per rompere almeno saltuariamente la ormai triste consuetudine ci vorrebbe quel qualcosa in più che partisse da "dentro" e che facesse vivere il derby come una partita speciale: a Roma avviene ancora, un po' anche a Genova, da noi è sparito anche, ma non solo, per il divario finanziario.
Ora guardiamo avanti con equilibrio, la squadra ha un gioco e i calciatori seguono il tecnico, dunque abbiamo possibilità di migliorare.
Avvocato penalista, appassionato di calcio (ha partecipato al corso semestrale di perfezionamento in diritto e giustizia sportiva presso Università di Milano), geneticamente granata, abbonato al Toro da circa trent’anni.
Attraverso le sue rubriche, grazie al lavoro di qualificati opinionisti, Toro News offre ai propri lettori spunti di riflessione ed approfondimenti di carattere indipendente sul Torino e non solo.
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