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columnist
La Longobarda, Canà, il 5-5-5
La partita contro il Bologna ha asseverato un dato ormai consolidato nel primo terzo di campionato: il Toro gioca da schifo.
Se abbiamo 7 punti su 39 disponibili una ragione ci sarà e non dipende solo dal campo pesante o dall'assenza di Tizio o Caio, meglio, dalle virgole... Io sono un fautore del riscontro sul campo, le chiacchiere, i fenomeni, i proclami devono poi essere verificati nell'unica maniera possibile ossia durante le gare.
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L'elenco delle cose che non funzionano occuperebbe mezza giornata, dunque semplifichiamo. Occorre modificare ciò che è modificabile nel breve periodo, più giocatori possibili ed allenatore, diversamente arriveremo fino all'ultima giornata ripetendo lo stesso refrain. L'allenatore - nel pallone - non riesce a combinare alcunchè, dichiara che abbiamo perduto gare per un nonnulla (con 2,5 gol a gara subiti) e che la squadra ha ancora le scorie della passata stagione, dunque di fatto certifica il suo fallimento.
I calciatori nel girone di ritorno dello scorso campionato hanno totalizzato 13 punti, quindi in linea con questa stagione, ciò significa che il campo ci ha detto che valgono questa cifra con l'aggiunta di un atteggiamento inaccettabile.
Questo connubio, tralasciando per il momento il presidente in quanto non sostituibile a breve termine, ci porta senza dubbio in b. Sui giocatori da cambiare e quelli da prendere è indispensabile abbiamo un requisito: la voglia (Speroni o Crisantemi ne abbiamo già...), se poi hanno qualità tecniche meglio ancora.
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Sul tecnico, non ho idea, il carrello dei bolliti è ben assortito, a noi servirebbe un allenatore empatico e motivante che provi a risvegliare un pochino di dignità ed amor proprio e che proponga un calcio semplice (la storia dei moduli ha stremato, manco i calciatori ed allenatori fossero degli scienziati del Cern). A proposito, il Milan ha segnato un gol in 7 secondi, udite udite, andando in verticale verso la porta avversaria, l'avreste mai detto?! Incredibile per noi che facciamo venti passaggi indietro ed uno in avanti...
Non nego di aver pensato a cosa comporterebbe per noi la retrocessione. Ricominciare dai La Mantia e dai Tutino di turno significherebbe dover attendere chissà quanto prima di ritornare in Serie A con dignità ed una certa competitività, questo indipendentemente dal proprietario.
Cerchiamo di pensare positivo e sogniamo succeda qualcosa eviti quest'agonia: Aristoteles, magari, Arisss, Arisss... cantava Oronzo al suo inquieto centravanti.
Avvocato penalista, appassionato di calcio (ha partecipato al corso semestrale di perfezionamento in diritto e giustizia sportiva presso Università di Milano), geneticamente granata, abbonato al Toro da circa trent’anni.
Attraverso le sue rubriche, grazie al lavoro di qualificati opinionisti, Toro News offre ai propri lettori spunti di riflessione ed approfondimenti di carattere indipendente sul Torino e non solo.
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