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La tecnica

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Torna "Prima che sia troppo Tardy", la rubrica a cura di Enrico Tardy
Enrico Tardy
Enrico Tardy Columnist 

I nostri eroi tornano a casa da Frosinone con un punto, né punticino né puntazzo, dopo una gara rognosa, non bella, fatta di poca, pochissima tecnica e di molti corpo a corpo. È giusto osservare che lo scadente arbitro Massimi, con il suo errore ad inizio gara, ha certamente inciso sul prosieguo della partita (agli altri suoi svarioni ha posto rimedio il var). Note positive sono state lo spirito di squadra già manifestato contro l'Atalanta ed il portiere che per ben due gare consecutive ha fatto un paio di buoni interventi. Per il resto, guardando la partita ed ascoltando poi le parole di Juric, i miei pensieri sono andati a questi due anni mezzo ed alla crescita complessiva della squadra dopo lo schifoso biennio covid. È corretto rilevare che se da un punto di vista tattico ed agonistico il Toro ha avuto evidenti miglioramenti rispetto ad un recente passato sicuramente questo vale in misura inferiore a livello tecnico. Il gioco è spesso farraginoso, i controlli del pallone quasi sempre difficoltosi, i passaggi non ben dosati, la sicurezza nel palleggio si manifesta solo nel retropassaggio a Vanja. Vi porto ad esempio il tiro di Ilic finito sul palo: sponda ben eseguita da Zapata, passaggio di Tameze, controllo e tiro del serbo. A fare questo tipo di giocate fatichiamo immensamente, sono una rarità. E se è comprensibile contro avversari quotati lo è meno contro quelli più modesti. Mi pare chiaro che dal Toro di quest'anno non emergerà nessun calciatore per qualità tecnica.

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Buongiorno è sicuramente diventato un buon difensore e costituirà un patrimonio per la società, ma per il resto i vari Ilic, Lazaro, Vlasic, Radonijc ecc. Non aumenteranno certamente il loro valore grazie ad una cifra tecnica accresciuta o quanto meno celebrata. Non riusciamo ad avere una svolta nel gioco offensivo, realizziamo pochi gol ed entriamo con poca convinzione in area, siamo scadenti e poco feroci su cross e calci d'angolo. La qualità dei calciatori conta molto, Vojvoda rimane Vojvoda e Seck rimane Seck, ma vorrei l'allenatore facesse intravvedere un'evoluzione nella sua concezione di calcio prettamente fisico per rimuovere un senso di dejà vu. Nelle mie parole c'è un semplice desiderio da tifoso di vedere anche qualcosa di nuovo o quanto meno intravvederlo. Più semplice da dire che da fare, me ne rendo conto, ma mi piacerebbe.

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