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prima che sia troppo tardy

L’attimo fuggente

Enrico Tardy
Enrico Tardy Columnist 
Torna un nuovo episodio di 'Prima che sia troppo Tardy', la rubrica di Enrico Tardy: "Il povero Vanoli, appena ha dovuto fare dei cambi, si è trovato ancora più in difficoltà non avendo rincalzi adeguati..."

I nostri eroi portano a casa un punticino, punto, puntone che dir si voglia da San Siro disputando un'ottima gara. In fase di aggiornamento il sistema di gioco, il torello versione Vanoli si è battuto, ha creato, ha fatto errori, ma ha ceduto proprio sul più bello, ad un passo dal traguardo. In campo è sceso il Toro di Juric con l'eccezione di Soul Coco, dunque di nuovo c'era ben poco, ma delle differenze si sono notate, non certo però quella di subire rimonte nei minuti finali. Questa squadra, al di là dei limiti qualitativi sui quali è inutile insistere, ha bisogno di calciatori di ruolo, ossia che giochino nei loro posizioni abituali: gli "adattati" raramente funzionano. Adams, Coco e Sosa hanno una collocazione tattica precisa al di là del valore, ne servono altri anche tra i rincalzi.

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La gara contro il Milan ha proprio confermato questo limite. Il povero Vanoli, appena ha dovuto fare dei cambi, si è trovato ancora più in difficoltà non avendo rincalzi adeguati e soprattutto di ruolo rispetto ai sostituiti, problema questo già chiaro ed evidente durante la gestione Juric. Rimane un grande rammarico per non aver iniziato con una bella vittoria sfruttando la scarsa vena del Milan ed il clima agostano di inizio stagione. Se allenatore e squadra hanno fatto un ottimo lavoro, devo dire che l'allestimento della squadra, tra qualche flessione ed un tuffo, è come sempre carente e procede a rilento. Abbiamo una rosa scarna. D'altro canto ci sono voluti venti giorni per saldare una penale utile a tesserare l'allenatore dunque perché sorprendersi? Sul piano tecnico poi non disquisirei troppo sul mutamento di modulo o di approccio tra Juric e Vanoli, quasi i giocatori fossero costretti ad apprendere chissà quali novità.

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Certamente ci sono dei cambiamenti ma non ne enfatizzerei le difficoltà di apprendimento. A certi livelli non si scopre nulla di rivoluzionario, è importante essere un gruppo coeso con il maggior numero di bravi calciatori possibile, il resto, con questi presupposti, riesce con discreta semplicità. Vedremo se a fine mercato riusciremo a cedere alcuni dei calciatori fuori progetto in maniera da poter recuperare qualcuno utile alla causa. Certo è che ogni maledettissimo calciomercato noi tifosi del Toro trascorriamo i due mesi più sconfortanti dell'anno: i migliori vanno via per il resto sono logoranti trattative senza fine aspettando la "ciliegina".

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Avvocato penalista, appassionato di calcio (ha partecipato al corso semestrale di perfezionamento in diritto e giustizia sportiva presso Università di Milano), geneticamente granata, abbonato al Toro da circa trent’anni.

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