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Lo spartito
I nostri eroi tornano a casa da Bologna con un punticino, non un puntazzo, utile alla scalata verso una tranquilla salvezza. La partita ha regalato molti sbadigli, non certo la tensione ed il pathos che avremo all'apertura delle prossime bollette, il tutto condito da un errore colossale dell'intero gruppo arbitrale presente al Dall'Ara. Un vero scandalo, ma sono sicuro che l'intera classe arbitrale si cospargerà il capo di cenere come fece l'arbitro Serra con il Milan. Mi par di vederli... E i nostri baldi giovanotti? Non un dito alzato per chiedere spiegazioni, scarsa personalità e malizia, poco da fare.
Detto questo, il pareggio tutto sommato era gradito ad entrambe le squadre e si è intuito. Rimane il fatto che i nostri tre migliori marcatori dell'attuale stagione hanno rispettivamente 4,5 e 6 gol, una miseria. Il Toro segue un canovaccio di gioco, ma occupa essenzialmente la porzione di campo tra le due aree di gioco, difensivamente concede pochi incursioni agli avversari così come è raramente pericoloso nei pressi della porta avversaria.
Il perché dei limiti offensivi è essenzialmente uno: l'assenza di calciatori che saltano l'uomo e creano superiorità numerica, non ne abbiamo, poche chiacchiere, facciamo circolare la palla a lungo ma spesso in maniera sterile. Brekalo è più un finalizzatore, si è un po' "Falquizzato" preferendo il cross o il tiro rispetto al dribbling, Pjaca è troppo individualista ed evanescente, Praet, a mio parere bravissimo, è più in infermeria che in campo, sintesi: occorre più intraprendenza da parte di tutti.
Il rendimento esterno è deficitario, troppo, soprattutto rispetto a quello interno. Mi limito ad osservare un dato: Sassuolo e Verona, non in lotta per grandi traguardi, non stanno vivendo un momento di apatia come il nostro, dunque è il momento di dare un segnale forte non solo a parole, ma sul campo. Capisco gli allenatori che quando le cose non vanno bene raccontano spesso che la prestazione c'è stata a dispetto del risultato, ma ora è giunto il momento di coniugare le due cose.
Occorre tecnica, qualità, chi ne è dotato è ora le offra alla squadra. Dobbiamo ritrovare entusiasmo e possiamo farlo solamente ritornando a vincere.
Avvocato penalista, appassionato di calcio (ha partecipato al corso semestrale di perfezionamento in diritto e giustizia sportiva presso Università di Milano), geneticamente granata, abbonato al Toro da circa trent’anni.
Attraverso le sue rubriche, grazie al lavoro di qualificati opinionisti, Toro News offre ai propri lettori spunti di riflessione ed approfondimenti di carattere indipendente sul Torino e non solo.
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