È tutto tremendamente complicato. La nostra stagione è diventata una ripida montagna da scalare: abbiamo perduto tante gare (sei, lo scorso anno furono sette in totale), siamo invischiati in una pericolosa zona della graduatoria, la società è inesistente ed il tecnico in scadenza.
columnist
Mani in alto!
Il derby ha riproposto una squadra, con pregi e difetti, ma una squadra. Nulla di indimenticabile, ma un segnale che dissipa ipotesi di contrasti tra tecnico e giocatori. Ed allora questo periodo di svogliatezza a cosa lo dobbiamo? I calciatori sono perennemente immuni dal dover fornire giustificazioni nonostante i loro stipendi arrivino regolarmente, dunque sono stati sufficienti due giorni in hotel a
Leinì per allontanare le negatività come detto dal nostro capitano (il più grande, sempre e comunque)?
Sono a dir poco perplesso e poco incline a credere alle favole se non altro per raggiunti limiti di età, meno chiacchiere sui social e capricci, più fatti sul campo. Questa rosa e questo allenatore possono e devono far meglio (un gol nelle ultime cinque gare!!!). Che poi queste situazioni di difficoltà rianimino gli anti-presidente è nella logica delle cose. Tornare sui soliti temi però diventa stucchevole: non amo la gestione di Cairo per mille motivi, capisco e condivido critiche e frustrazioni che ci accompagnano da tantissimi anni, per la cronaca è giusto ricordare che negli ultimi 70 (anni) abbiamo vinto un solo scudetto, ma non vedo alternative all'orizzonte.
Lasciamo che i più vecchi spieghino ai giovani il significato di "essere del Toro" non aspettiamoci lo faccia Cairo od un magnate cinese o arabo. Sentire gridare "Fossa Tolo" da Shangai non so se ci ecciterebbe di più... Tifiamo per la nostra squadra, speriamo di venir fuori da questo delicato momento, di migliorare nel gioco (ed anche molto), di riavere un po' più di entusiasmo e "mano a mano", come dice De Ligt, risaliremo la china.
Avvocato penalista, appassionato di calcio (ha partecipato al corso semestrale di perfezionamento in diritto e giustizia sportiva presso Università di Milano), geneticamente granata, abbonato al Toro da circa trent’anni.
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