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Piano piano, passin passetto, dai cori di acclamazione del 2005 siamo arrivati ai cori di scherno dei cugini per il nostro presidente capace in un ventennio di portare in dote un numero impressionante di punti e di vittorie ai nostri avversari. La stracittadina, ormai è diventata la partita più scontata dell'anno! Al derby tutto è possibile, è una gara a sé... barzellette più che leggende metropolitane. Attenzione, questo accade solo a Torino, non è così a Milano, a Roma, a Genova ! Ci siamo tolti dalle scatole la solita retorica stantia e patetica della settimana pre-derby, abbiamo secondo consuetudine perso con applausino finale verso il settore ospiti, ancora un giorno di recriminazioni ed incazzature e poi titoli di coda.
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Ora con l'umore di un elettore "democratico" americano proviamo a capire qualcosa in più del presente e soprattutto del futuro del nostro derelitto torello. Un dato che salta immediatamente agli occhi è la scarsa fisicità dei nostri calciatori: mi pare evidente che le squadre atleticamente più allenate, tipo Atalanta ed Udinese, giocano a ritmi differenti e soprattutto a livelli di intensità molto lontani da quelli proposti dai nostri eroi. Cambiaso pareva Bolt, per non parlare di Weah e Thuram, già fisicamente dotati dalla natura. È vero che le squadre più tecniche possono supplire a questo gap grazie appunto a fondamentali migliori, noi, però evidentemente non rientriamo tra queste. Dunque come mai andiamo piano ed a bassissima intensità? Sarà imputabile al tecnico od ai calciatori? Non lo so (forse faccio finta di non saperlo), quel che è certo è che oltre i già evidenziati limiti tecnici dei nuovi acquisti ben assistiti dai "vecchi" in regresso costante, è evidente la mollezza e la poca aggressività di tutta la truppa. Forse eravamo partiti meglio di altri per una "leggerezza" dei carichi atletici in fase di preparazione? Mah?! La sintesi è che siamo tristi, con poche e confuse idee, con calciatori dagli sguardi vuoti come una bottiglia di gin a fine serata. Il futuro è fatto dei fatidici 40 punti, certo che se questo è l'andazzo...
Avvocato penalista, appassionato di calcio (ha partecipato al corso semestrale di perfezionamento in diritto e giustizia sportiva presso Università di Milano), geneticamente granata, abbonato al Toro da circa trent’anni.
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