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Torna "Prima che sia troppo Tardy", la rubrica a cura di Enrico Tardy: "Il Toro ha disperatamente bisogno di qualità, dalla metà campo in su in particolare..."
Enrico Tardy
Enrico Tardy Columnist 

Metabolizzato il buon punto ottenuto in formazione rimaneggiata a Napoli di fronte ai campioni d'Italia dobbiamo fare un elogio alla squadra per il risultato conseguito. La differente cifra tecnica tra noi ed i partenopei è netta, ma il Toro, quanto meno fino a quando le forze lo hanno sorretto ha resistito senza grandi patemi e soprattutto senza rinculare eccessivamente. La circoscritta autonomia del calcio proposto dai nostri eroi ci rende vulnerabili nella fase in cui i ritmi si abbassano e le qualità tecniche emergono con maggior evidenza. Contro le compagini più dotate anche un solo episodio è in grado di farci capitolare. D'altronde è complicato ipotizzare di giocare ad alta intensità tutta la gara, ne sono capaci alcune squadre inglesi, meno le nostre. Sarà questa la ragione per cui Juric negli ultimi cinque campionati ha più o meno collezionato lo stesso numero di punti seppur con organici differenti?

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Quest'anno in particolare le spese sostenute dalla società sono state importanti ma la sostanza non è cambiata. La sfortuna legata agli infortuni ha inciso, così come una serie di acquisti sostanzialmente impalpabili. La nostra società ha un disperato bisogno di trovare calciatori giovani, non troppo conosciuti, pronti per giocare, titolari o riserve. Dei Gojak, Seck, Zima ecc... non ce ne facciamo niente. Possiamo anche sbagliarne qualcuno, ma almeno un paio li dobbiamo centrare e debbono essere di qualità altrimenti non riusciremo a crescere posto che quelli già affermati costano troppo. Va bene acquistare Schuurs o Brekalo o Praet, già noti in un calcio di medio livello, ma

non basta. Il Toro ha disperatamente bisogno di qualità, dalla metà campo in su in particolare. Gente che abbia tecnica, non solo "gamba" come dice il mister, le gambe vanno bene ma stoppare il pallone in un certo modo, passarlo con rapidità e precisione, tirare in porta con pericolosità, sono tutti elementi che rendono un calciatore di un livello superiore rispetto ad un altro "con gamba" e poco altro.

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Nel corso di questa stagione i centrocampisti del Toro di maggior qualità poi hanno disputato una stagione sottotono: quali e quanti tiri pericolosi dal limite dell'area hanno eseguito? Quanti cambio gioco precisi? Quante verticalizzazioni improvvise? È vero che il calcio di oggi è molto fisico, ma saper trattare il pallone bene, eseguendo passaggi né troppo lunghi né troppo corti, saltare l'uomo, fa la differenza sia individuale che per la squadra. Tonny Sanabria, assente ingiustificato per numerose gare, ha segnato un bellissimo gol perché è tecnicamente un buon calciatore, con limiti di intensità e grinta, ma capace di gol di qualità. Claro?!

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Avvocato penalista, appassionato di calcio (ha partecipato al corso semestrale di perfezionamento in diritto e giustizia sportiva presso Università di Milano), geneticamente granata, abbonato al Toro da circa trent’anni.

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