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columnist
Siamo fuori dall'Europa ma in pieno granatismo caratteriale. La partita con l'Atalanta è il manifesto di un gruppo straordinario. Corsa, dedizione, un po' di buona sorte, un super portiere ed eccoci a festeggiare una grande vittoria. Noi non abbiamo quella quasi miope vigoria fisica dei bergamaschi, corriamo sì, ma evidenziamo una migliore organizzazione di gioco. Lo dico per riconoscere merito al nostro tecnico rispetto al sempre molto osannato Gasperini.
Il contraccolpo dell'uscita dalla coppa avrebbe potuto rivelarsi duro come un destro di Tyson invece no, dopo venti minuti da incubo,
all'angolo come il primo Rocky con Apollo, abbiamo reagito e spostato il baricentro un po' più in avanti rosicchiando metri e creando pericoli. Questo significa non aver paura, aiutarsi, soffrire e reagire insieme. Tanti, troppi "Torino" del passato erano composti da calciatori ben poco propensi a creare "gruppo" e rivedere indossare la nostra gloriosa casacca da atleti seri e coraggiosi è già motivo di soddisfazione.
https://www.toronews.net/columnist/la-chiavetta/
Prendere qualche brutto colpo (jab o gancio che sia) durante un match di box è nella logica della contesa, conta saperlo incassare senza crollare, magari vacillando, ma rimanendo in piedi. Questo è il Toro di oggi, barcolla ma non molla. E Duvan colpi ne ha sferrati parecchi...
Dopo il pirotecnico match con i bergamaschi abbiamo vissuto il thriller del finale del calciomercato. Habemus Verdi! Un Toro ecosostenible, insomma. È il calciatore che il mister voleva, può ricoprire tanti ruoli, usa entrambi i piedi, è nel pieno della maturità calciastica, come direbbe il presidente...bene! Giusto oggi riconoscere meriti a Cairo accantonando le polemiche sulla strategia e la tempistività degli acquisti. Ritengo Napoli e Toro abbiano strapagato Maksimovic e Verdi, dunque le due partite si sono in qualche maniera pareggiate. Ora sarà il campo a parlare. Residua, ahimè, la risoluzione della grana Nkoulou (perno insostituibile).
A proposito di parole, tanti tifosi si lamentano senza mettere piede allo stadio, se non erro abbiamo sempre circa 11 o 12 mila abbonati nonostante la buona rosa. Forse, nel rispetto delle problematiche economiche di ciascuno, sarebbe il caso di digitare meno sulla tastiera ed andare un po' di più al campo, solo così si acquisisce legittimazione certificata alla critica.
Avvocato penalista, appassionato di calcio (ha partecipato al corso semestrale di perfezionamento in diritto e giustizia sportiva presso Università di Milano), geneticamente granata, abbonato al Toro da circa trent’anni.
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