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Principe azzurro? Meglio un guerriero granata!

Roberta Picco
Inizia l’estate, qualcuno va in vacanza, qualcuno resta in città, ma tra le fanciulle continua la disperata  ricerca del principe azzurro. Ebbene, spero di parlare a nome di tante donne granata dicendo che non è proprio...

Inizia l’estate, qualcuno va in vacanza, qualcuno resta in città, ma tra le fanciulle continua la disperata  ricerca del principe azzurro. Ebbene, spero di parlare a nome di tante donne granata dicendo che non è proprio così. Per quanto ne so, il principe azzurro, con tutti i suoi fronzoli, è ormai passato di moda. Di balenghi in calze a maglia in sella a un cavallo, ne abbiamo tutte le scatole piene. Al principe azzurro preferiamo un guerriero granata sopra un toro! 

 

Di passeggiate nei boschi incantati a raccogliere fiorellini possiamo tranquillamente farne a meno, piuttosto, il nostro guerriero dovrebbe portarci sul prato del Fila a tirare due calci al pallone per poi stendersi a guardare il cielo degli Invincibili. Le cene a lume di candela seguite dalle passeggiate al chiaro di luna non ci interessano. Se volete farci emozionare, portateci allo stadio a vedere il Toro, e il panino pre o post partita andrà benissimo. Con un principe azzurro poi, ci si può aspettare di ballare solo un lento, ma  noi vogliamo scatenarci a un concerto rock, è questo che fa un guerriero granata. Il Toro è anche questo, è musica, è rock, sono tutte quelle canzoni delle band torinesi che caricano i ragazzi prima della partita.

 

Il nostro guerriero però, sia ben chiaro, non deve dimenticare gli anniversari, questo è un punto dolente, lo so, ma credo che ogni donna granata voglia essere portata a Superga ogni 4 maggio a ricordare quei ragazzi che l’hanno fatta innamorare del Toro. Questo, un principe azzurro non lo sa, ma un cuore granata sì, ed è proprio questa la caratterista più importante del nostro guerriero ideale. Il cuore toro è imprescindibile, è la ciliegina sulla torta, è ciò che più ci piace nel nostro caro guerriero. Perché è la passione che fa la differenza: passione per uno sport, per una squadra di calcio diversa da tutte le altre, passione per uno stile di vita che contraddistingue ogni cuore granata. È questa passione che ci fa ridere, piangere, emozionarci, arrabbiarci, sorridere e vivere. Quindi, cosa ce ne facciamo della banalità di un principe azzurro se possiamo avere l’energia di un guerriero granata?

  Roberta Picco Twitter: @roberta_picco  (foto www.qn.quotidiano.net)