Lo ammetto, ieri sera non volevo nemmeno vedere la partita. Presa dallo sconforto, dopo quindici giorni senza Toro, ero combattuta tra il desiderio di rituffarmi nel mio mondo a tinte granata e il terrore di prendere una sberla con i fiocchi dai partenopei, decisamente più forti, decisamente più in forma. Invece il Toro ha giocato, senza infamia e senza lode, abbastanza da non disperarsi, ma non abbastanza da pensare a chissà quale rivelazione di inizio anno.
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Quagliarella e i tifosi del Toro: i gesti, le parole e i fatti
Il Toro, da qualche tempo, si è perso in campo e ieri sembrava voler ritrovare la via, in alcuni suoi elementi. Il mercato di gennaio potrebbe portare qualche novità, la svolta che stiamo attendendo? Forse, ma il senso di confusione rimane, fitto e accecante come la nebbia di Reggio Emilia. La partita di ieri allora, come va interpretata? Come al solito, smontando la squadra pezzo per pezzo, perchè complessivamente il risultato parla chiaro: zero punti. Qualche elemento ha brillato, come il capitano, il solito Maxi nel quale ripongo ogni migliore aspettativa, e il giovane Baselli che sembra essersi appena appena tolto di dosso quella patina grigia che lo ha avvolto per un paio di mesi. Il Gallo purtroppo non ha cantato e si è trovato anche in evidenti difficoltà: è stata la prima gara in cui l'ho visto poco reattivo, ma sinceramente penso che meriti il beneficio del dubbio e che, data la grinta con cui scende in campo solitamente, questo non possa essere altro che un episodio.
Il Toro non si è perso solo in campo, ma anche fuori. E' difficile per un tifoso superare, giornata dopo giornata, il calo evidente ed incomprensibile che sta avendo la squadra, soprattutto nell'atteggiamento e nella grinta. Difficile, ma non impossibile. Il sostegno è arrivato nella gara contro l'Udinese, dopo quel derby dal risultato amarissimo, e c'era anche ieri, perchè sì sa, i granata sono fedeli. Ma l'immagine della propria punta, a digiuno da mesi, con le mani giunte verso la tifoseria avversaria dopo il gol del pareggio, ha fatto male al cuore dei tifosi, all'orgoglio e di conseguenza all'ambiente intero. Di fronte a quel gesto la pazienza di molti tifosi si è esaurita e, ancora una volta, dopo il derby, la rabbia ha parlato. Il nostro giocatore ha risposto oggi, chiarendo una serie di questioni ed emozioni che per noi tifosi risultano difficili da percepire, dietro quella scorza piuttosto impenetrabile. Parlando della sua città, della sua famiglia e del suo cuore, si è messo per un attimo a nudo di fronte a noi. Sta ad ognuno di noi, nel proprio personale sentire, decidere che peso dare a queste spiegazioni. Per quanto mi riguarda prendo atto che ogni persona è un mondo a se stante, e che un uomo che si espone per chiarire delle evidenti incomprensioni vada accolto e ascoltato. La rabbia, al momento, può placarsi? Attendo, come ha aggiunto il nostro attaccante, che le parole svaniscano e parlino i fatti, che sono molto più chiari e meno travisabili. Fabio, non farci aspettare ancora!
Buonanotte granata...
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