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Quando il Toro è sempre luogo

Elisa Fia
ToroSofia / Torna l’appuntamento con la rubrica di Elisa Fia: "Questa comunanza spirituale assume una rilevanza fondamentale, perché la squadra è ferma e noi con lei"

Si è parlato negli ultimi articoli di quei luoghi del Toro che, come tutti sappiamo, regnano incontrastati su Torino.

Tuttavia sarebbe riduttivo credere che questi luoghi siano legati alla sola dimensione fisica, in quanto un luogo, granata soprattutto, può e deve necessariamente avere una valenza anche spirituale.

La spiritualità sta in una specie di pensiero che si fa da punto di raccolta per un popolo intero che, seppur distante, si ritrova e ritroverà sempre unito dal e nel medesimo centro, che stabile irradia con i suoi raggi.

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Il Toro, per quelli di noi che vivono lontani dalla realtà fisica granata, potrebbe sembrare quasi inaccessibile, inarrivabile, come se si vivesse una storia a metà, senza mai poterla contemplare veramente. Eppure ciò non succede, al contrario, sembra che ogni distanza non sia mai troppo grande da far sentire un tifoso granata lontano dalla sua squadra, da quella sua appartenenza che gli fa provare che cosa voglia dire essere parte integrante di qualcosa di talmente immenso che non potrebbe mai percorrere soltanto il perimetro di una sola città.

Il Toro non corre, ma scorre, scalpita nelle vene di chi, come ognuno di noi, lo ama. Tocca qualsivoglia destinazione.

Quando si parla dell'essere granata, si parla sempre ed inevitabilmente del sentirsi a casa: è il Toro stesso ad essere luogo, prima di tutto, a darci calore.

Il pensiero che ci giunge alla mente quando parliamo del Toro come dimora ci rimanda immediatamente all' abitare una realtà che cresce continuamente e si rende più intensa e coinvolgente ad ogni battito. Tambureggiare scandito da un ritmo che chiamiamo fratellanza e che permette al tifoso più distante, in una domenica qualsiasi, di sentirsi mai solo, ma corpo unico con tutti gli altri componenti del popolo granata.

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Ma è proprio ora più che mai, in momenti storici come questo, in cui la distanza fisica si fa sentire forte e chiara, che questa comunanza spirituale assume una rilevanza fondamentale, perché la squadra è ferma e noi con lei. Tuttavia lo spirito granata è vivo, in movimento, ed ogni giorno si fa sentire battente dentro ognuno di noi, a dimostrazione che la fisicità è solo l'infinitesima parte, che si mostra, di una catena molto più grande.

Così, forse, il quattro Maggio di quest'anno quando, pur non potendo salire sul colle di Superga, ci ritroveremo tutti insieme a fare omaggio agli invincibili dalle nostre dimore, questa riflessione ci tornerà alla mente ed ancora una volta, mettendo un simbolo granata di fronte al cielo, sarà nuovamente l'amore per il Toro a farci dire "con te mi sento a casa".

Studentessa di Filosofia, classe ’98, presso l’università La Sapienza di Roma. La scrittura ed il Toro sono sempre stati le mie più grandi passioni. Sono una persona determinata ed ambiziosa, che da sempre il massimo in tutto ciò che fa, specialmente se riguarda ciò che amo.

Nei miei articoli cerco sempre di mettere tutta me stessa cercando di coinvolgere chi legge, provando a fornire al lettore più spunti di riflessione possibili.

Disclaimer: gli opinionisti ospitati da Toro News esprimono il loro pensiero indipendentemente dalla linea editoriale seguita dalla Redazione del giornale online, il quale da sempre fa del pluralismo e della libera condivisione delle opinioni un proprio tratto distintivo.