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Quando il Toro va male, le colpe sono di tutti

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Occhi Sgranata / Torna la rubrica di Vincenzo Chiarizia: "Mihajlovic ha fatto diversi errori, ma almeno si prende le proprie responsabilità"
Vincenzo Chiarizia

La notte dopo la sconfitta di Firenze ho riflettuto molto e ho pensato onestamente che Mihajlovic avesse fatto il suo tempo, e credevo che ormai la società avrebbe deciso di cambiare. Il tecnico granata dice che non si fascia la testa prima di rompersela, ma di sicuro sapeva che Cagliari sarebbe stata la sua ultima chance ed infatti, finalmente, è tornato al 4-3-3. La partita, pur se sofferta, ha mostrato un Toro in ripresa. Però ora Mihajlovic ha una gran responsabilità: da un lato l’aver fatto acquistare dalla società un giocatore come Niang a quelle cifre e dall’altro aver capito che in questo momento il Toro funziona solo con il 4-3-3, modulo che costringerà l'ex Milan a vedersela con la concorrenza di Ljajic e Falque. Dell’assetto tattico e dell’incognita del franco-senegalese se ne è già parlato abbastanza e vedremo come deciderà di risolverlo Mihajlovic (io suggerirei di provare il 4-3-1-2 con Ljajic trequartista e uno tra Falque e Niang nel ruolo di seconda punta in appoggio a Belotti), ora però voglio concentrarmi su un aspetto che pochi hanno analizzato.

Ciò che non mi è piaciuto sono state le parole del diesse Gianluca Petrachi nell’intervista rilasciata a Torino Channel l’indomani della sconfitta di Firenze e quelle nel prepartita di Torino – Cagliari. Da Coverciano il ds granata ha dichiarato “E’ già da qualche match che qualcosa non funziona. Questa squadra si deve ritrovare per mentalità, deve ritrovare una sana cattiveria agonistica e la volontà di raggiungere a tutti i costi il risultato. Sta venendo meno questo tipo di meccanismo che i ragazzi devono avere. Con quella sana cattiveria agonistica e voglia di raggiungere l’obiettivo allora viene fuori la qualità, che altrimenti non esce.”

Leggendo tra le righe mi arrivano due concetti. Il primo è che lui è convinto di avere migliorato la squadra (e su questo, volendo, si può essere d'accordo) ed il secondo è che ha scaricato le responsabilità del periodo negativo sulle spalle del mister, che è colui che deve lavorare anche sull’aspetto mentale della squadra. Successivamente, prima di Torino – Cagliari, sempre il ds Petrachi ha dichiarato “Io sono stato quello che ha scelto Benassi. Certamente quando siamo partiti quest’estate, l’allenatore mi ha chiesto di fare un modulo un po’ diverso, che non era il 4-3-3. Con il 4-3-3 Benassi sarebbe rimasto tutta la vita, giocando con un centrocampo a due abbiamo preferito fare un certo tipo di scelta. È evidente che poi si scelgono le caratteristiche, in base anche alle scelte tecniche che l’allenatore ti va a indicare a inizio stagione. Altro macigno scaricato sulle spalle del mister come unico responsabile della cessione di Benassi.

Partiamo dal presupposto che Mihajlovic non è un manager che fa il mercato come lo sono i suoi colleghi in Premier League, ma è un allenatore. Il direttore sportivo non è un esecutore delle scelte del mister, ma è una figura con competenze che lo portano ad avere un confronto proficuo con il mister, dal quale escono fuori scelte ed idee condivise. Competenze che, nel nostro caso, il diesse granata ha dimostrato di avere, in tutti questi anni. Per cui trovo ineleganti le sue parole, perché anche lui è responsabile della situazione delicata vissuta dal Toro. E' lui stesso il primo a saperlo, poichè conosce bene il suo ruolo apicale all'interno del club granata. Cosa si sarebbe potuto fare meglio? Semplice, tutti avete visto Torino – Cagliari e tutti avete visto Belotti. Tutti sappiamo quanto sia forte il Gallo e quello che fa quando è in piena forma, ma quello che ha fatto contro il Cagliari pur non essendo al 100%, come è ovvio che sia, è stato di gran lunga molto di più di quanto fatto da Sadiq, sua riserva naturale. Come mai nemmeno una parola sulla scelta di prendere il giovane nigeriano come alternativa a Belotti? Guardiamo le nostre concorrenti: riferendoci ai giocatori che occupano il ruolo di centravanti e non considerando i trequartisti, il parco attaccanti della Sampdoria annovera Quagliarella e Zapata, mentre la Fiorentina ha Simeone, Babacar e Thereau. Mi chiedo: perchè anche il Toro non ha provato a prendere una punta come Thereau, pagata dalla viola soltanto 2 milioni, anziché la scommessa Sadiq? Ancora: perché non è stata rinforzata ulteriormente la mediana ben sapendo l’inadeguatezza di Gustafson e la fragilità muscolare di Obi?

Mihajlovic ha fatto diversi errori (uno su tutti è proprio Niang se il ragazzo continuerà a non svegliarsi dal torpore), ma almeno si prende le proprie responsabilità. Dopo la Fiorentina il tecnico serbo aveva dichiarato ai microfoni delle emittenti televisive “Se avrò il tempo di farlo…” riferito alla possibilità di restare ancora sulla panchina del Toro, segno evidente che qualche scricchiolio della panchina l’ha sentito pure lui. E magari proprio in virtù di questo, tardivamente, ha deciso di cambiare. Mi piacerebbe che lo facessero anche le altre componenti del club: quando il Toro va male, le colpe sono da ripartire tra tutti.

Vincenzo Chiarizia, giornalista di fede granata, collabora con diverse testate abruzzesi che trattano il calcio dilettantistico, per le quali scrive e svolge telecronache. Quinto di sei figli maschi (quasi tutti granata), lavora e vive a L’Aquila con una compagna per metà granata.

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