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La redazione di Toro News torna ad aprire le colonne della prima e più grande testata on-line dedicata al Torino FC ai suoi lettori, i quali da sempre meritano di avere spazio. Gli indirizzi di riferimento a cui mandare le vostre lettere sono le stesse: redazione@toronews.net o gianluca.sartori@toronews.net. Gli articoli su qualsiasi argomento legato al mondo Toro: i più meritevoli e significativi saranno settimanalmente pubblicati sul nostro sito. Oggi tocca a Bruno Zecchetto di Motta di Livenza in provincia di Treviso, che ha scritto una poesia dedicata al Grande Torino. Stiamo parlando del Toro più vittorioso di tutti i tempi che ci ha lasciato il 4 maggio 1949 per un tragico incidente aereo.
"Nel quarantanove ero bambino abbagliato
dall’assordante bellezza di quel pallone
di stracci che audace assaltavo
sul prato d’erba stracciata di casa.
Nei miei ghirigori, nelle mie veloci volate,
nel mio caldo sudore,nelle mie ginocchia
sbucciate, nei miei stinchi arrossati ,
vivevo i giorni di sogno più belli.
E sognavo.. sognavo i miei giovani eroi,
gli eroi del “ Grande Torino”, lontani da me
oltre il suono della radio gracchiante,
oltre l’urlo di gioia e l’ebbrezza del gol.
La vittoria.
Nella mente e nel cuore vicini,
come le scritte parole vestite di rosa
del mio lunedì di agognata lettura.
Fino a quel quattro di maggio, a quel pomeriggio
di strazio, a quel profondo dolore tagliente,
a quel sogno sfumato nel mio mondo bambino.
Addio ai miei calci, alle mie rovinose
cadute, agli sgambetti, agli strappi, agli assalti.
Al pallone di stracci finito tra i rovi.
Nel cuore viva restava la fiamma perenne
di passione granata. Che brucia pur ora.
Bruno Zecchetto
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