Le estati del calcio, quelle maledette, sono quelle che di calcio te ne regalano poco, se non in un leggero amaro in bocca di una stagione terminata peggio di quello che speravi e in qualche amichevole, cercata come una goccia nel deserto. Rimbalzano tra i sogni, e nelle idee, in cui ti ostini a progettare, inventare e supporre come sarà il futuro, come i prossimi mesi potranno essere pieni di entusiasmo oppure ti vedranno preda di cocenti delusioni.
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Quelle maledette estati
Sono maledette quelle estati dalle emozioni travagliate, che iniziano a giugno con molte voci, alcune urlate, altre solo sussurrate, che cercano di smontare i pilastri di quello che è stato costruito nel tempo e nelle tue aspettative. Sono composte da giornate ricche di parole quali "trattativa", "offerta", "clausole" che ti spingono a ribaltare in ogni momento le tue informazioni in tuo possesso, cliccando su un interruttore che accende o spegne la luce delle speranze.
Maledette quelle estati da gente del Toro, che, come ha detto Serse Cosmi, non riescono a godere appieno delle nostre gioie. Queste estati ci portano puntualmente, a giugno, luglio, o per assurdo agosto, a salutare con il magone, qualcuno di quei ragazzi che speravamo di aver "marchiato" con la nostra fede, di averlo fatto finalmente e definitivamente nostro. Sono le stagioni che dentro di noi non conoscono alcun valore contabile, dentro anime che non sono capaci di fare 2+2, ma sanno solo quanto ci costa in dolore un addio.
Estati da scivoli e montagne russe, pronte a farti precipitare in un angolo di inferno, dove i diavoli cercano di toglierti un pezzo di anima, e dai quali le parole e le promesse corrono a salvarti, restituendoti il sorriso per qualche istante. Forse per qualche giorno solo, o forse per una stagione.
Le ultime maledette estati di chi ama il Toro hanno avuto il sapore amaro del distacco, da uomini che sembravano incarnare valori e da capitani degni della nostra pesantissima fascia. E ora, aggrappati ad una parola, in bilico tra fiducia e disincanto, aspettiamo, sperando che questa estate sia diversa. Non più un'estate maledetta, ma un benedetto inizio.
Buonanotte granata...
Laureanda in Scienze della comunicazione ed imprenditrice, un cuore granata da 33 anni. Da tre stagioni a Toro News, condivido la mia insonnia post-partita e i miei sogni, primo tra tutti quello di un calcio fatto solo di emozioni e di un Toro composto da giocatori-bandiere.
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