columnist

Questo è il calcio

Enrico Tardy
Enrico Tardy Columnist 
Prima che sia troppo Tardy / Torna la rubrica di Enrico Tardy: "Seduto scomposto sulla poltrona, con accanto la mia belva, mi preparavo ad un ghiotto Inter- Toro da controesodo..."

Ore 20.30 del 26 agosto 2018.

Seduto scomposto sulla poltrona, con accanto la mia belva, mi preparavo ad un ghiotto Inter- Toro da controesodo. Sul divano, mio padre, uno degli ultimi ad aver visto il Grande Torino al Fila e che ancor oggi si presenta allo stadio regolarmente. Qualche pasticcino, le consuete reminiscenze dei torti subiti con l'arbitro di turno e via si parte.

Ore 20.45

Dai pasticcini eravamo già passati ai pasticciacci, eravamo sotto di un gol ed imbalsamati sul prato verde.

Ore 21.13

Un sussulto, dopo il secondo gol nerazzurro, dal migliore della serata, Iago.

21.16

Nuovo assalto ai dolcini per placare l'incazzatura di un primo tempo di un Toro privo dei suoi accessori primordiali.

Ore 21.42

Cambio di gioco di Iago e il Gallo riapre la partita. I giudizi sui singoli cominciavano lentamente a mutare.

Ore 21.55

Magia di Meitè, scavetto al difensore che entra in "estirada" (anni 2000), anzi in tackle scivolato (anni 70), e gol all'angolino con deviazione amica. De Silvestri è diventato il Maicon bianco, Ola Aina, Roberto Carlos.

Ore 22.10

La mano di Sirigu deviava il tiro di Perisic mentre dallo spavento l'ennesimo cannolo mi si bloccava pericolosamente nel gargarozzo.

Ore 22.17

Finita. Da "che strazio" ad "avremmo potuto vincere", da esce Soriano ad entra Lijaic (mica Sadiq...). Pazza Inter o pazzo Toro?

Avvocato penalista, appassionato di calcio (ha partecipato al corso semestrale di perfezionamento in diritto e giustizia sportiva presso Università di Milano), geneticamente granata, abbonato al Toro da circa trent’anni.