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columnist
"Domenica dalle 12:00 alle 14:00 si è potuto assistere ad un tripudio vero e proprio, con un Toro letteralmente scatenato che, trascinato dal suo bomber ritrovato Belotti ha letteralmente demolito una Roma che torna a casa con le ossa rotte e senza una goleada al passivo grazie al suo portiere: 3-1 il punteggio, ma sicuramente avrebbe potuto essere molto più rotondo se almeno uno tra Martinez e Baselli fosse stato più cattivo sotto porta. La partita inizia con qualche brivido ma poi prende una piega precisa e, se si esclude il momento del rigore di Totti (si sarebbe andati 2-1 con 37 minuti da giocare), si può dire che la sofferenza è stata ridotta al minimo. I ragazzi hanno dimostrato anche di essere in netto miglioramento in fase difensiva, e la tanto agognata amalgama è quasi trovata. La mano del mister inizia a vedersi davvero e in tutti i reparti.
"Purtroppo, per problemi lavorativi, non ho potuto presenziare al Grande Torino, ma avendo una serie di pazienti molto fidati ho potuto vivere il finale in diretta telefonica e devo dire che mi ha fatto molto sorridere come lo sfortunato addetto a stare al telefono con me abbia vissuto l'ultimo quarto d'ora di una partita che salvo miracoli sportivi appariva chiusa. Dalla sua voce traspariva un'ansia incontenibile, quasi terrore che qualcuno o qualcosa rovinasse tutto. Vi dico solo che la frase che ha ripetuto di più è stata: “Vediamo di non fare come in quel maledetto Toro-Milan eh!”. Da una parte io che chiedevo cosa stesse succedendo e dall'altra lui che continuava a gridare frasi incomprensibili circa il tenere palla o non fare fallo. Ad un certo punto ho pensato fosse arrivato il 3-2, infatti quando Džeko ha spedito alto quel colpo di testa all'88' minuto ha iniziato a inveire tanto che persino i suoi vicini di seggiolino hanno cercato di calmarlo. Finalmente, dopo il fischio finale, si è calmato e ha sfogato tutta la tensione con un bell'urlo di gioia che ha seriamente rischiato di forarmi un timpano, ma poco importa perché ne è valsa la pena. Già perché questa volta non è successo nulla che ha rovinato la festa, nulla si è messo in mezzo tra noi e la gioia di sfatare anche il tabù Roma che si protraeva dal 1990.
"Finalmente iniziamo a vedere il vero Toro, o per lo meno quello che ha in mente Miha, e se queste sono le premesse, c'è da essere veramente ottimisti, considerando che uno dei pezzi da 90 del mercato (Adem Ljajic) deve ancora scaldare i motori.
"Alla prossima dal vostro Psicologo del Toro!
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