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LA SCOSSA GRANATA

Questo Toro non ha più nulla da perdere, quindi spazio a chi ha voglia e motivazione

Michelangelo Suigo Columnist 
Torna l'appuntamento con "La Scossa Granata" la rubrica di Michelangelo Suigo

Ho sempre auspicato l'esordio in prima squadra di Alessandro Dellavalle. E ho anche scritto un paio di volte che lo avrei fatto giocare al posto di Tameze nel ruolo di braccetto. Però vi confesso che quando è entrato a Verona al posto di Masina al 77', con il Toro sotto di un gol, senza altri cambi a disposizione e senza aver mai tirato in porta, ho pensato che Juric voleva proprio perderla. Invece, a volte capitano i miracoli. E abbiamo fatto 15 minuti super, proprio grazie a Dellavalle e a Savva, vincendo incredibilmente una partita che sembrava segnata. Forse è proprio questo il senso di queste ultime due partite che ci rimangono? Dare un pò di spazio a chi ha più voglia e più stimoli e osare, finalmente, senza troppi calcoli e condizionamenti. Ormai, diciamocela chiaramente, cosa abbiamo da perdere? Un campionato che poteva decollare ma che è diventato quasi anonimo. Potenzialità per andare in Europa dalla porta principale e invece il consueto decimo posto incolore. Due match alla fine e ci ritroviamo ad una lunghezza dal Napoli. Due partite difficilissime, contro Milan (al Grande Torino) e Atalanta (fuori casa), con i partenopei che se la dovranno vedere con la Fiorentina (fuori) e chiuderanno in casa con il Lecce. Sulla carta mission impossible. Ma...con la testa e la voglia giusta, nulla è impossibile. Eh si, anche perchè, incredibilmente, siamo ancora a fare calcoli e ragionamenti sugli incastri che potrebbero liberare un altro spazio per l'Europa. Complicato a piacere: dovremmo fare 4 punti, arrivare noni e sperare che i Viola sconfiggano il Napoli e vincano la Conference. Il problema, mio e di altri granata da legare come me, é che esiste ancora una remotissima parte del nostro cervello (evidentemente non tanto a posto) che vuole pure crederci.

Ma torniamo alla partita Verona Torino: il Toro dei primi 75 minuti è stato inguardabile. Zero tiri in porta e capace di prendere gol su una nostra rimessa laterale regalata da Tameze (ancora lui) ad un avversario. Poi entrano i due ragazzi terribili della Primavera e i granata si accendono. Bisogna anche ricordare, ad essere onesti, che senza la parata di Vanja su Suslov al 75', staremmo raccontando tutt'altra storia. Qualcuno ha detto che, anche quest'anno, nella settimana di Superga, Franco Ossola e Guglielmo Gabetto hanno vestito per una frazione di secondi i panni di Zanos Savva e Pietro Pellegri, regalandoci una vittoria davvero inaspettata. Di sicuro il Toro è tornato alla vittoria, che mancava dal 30 marzo, con un'azione corsara al Bentegodi. La squadra di Juric torna al gol dopo cinque turni senza reti. Una partita che vive un secondo tempo incredibile dopo una prima frazione soporifera. Torino che nel peggior momento della stagione rialza la testa e accende una piccola speranza per l'Europa. Caldo e ritmo compassato sono i grandi protagonisti di un primo tempo davvero avaro di emozioni. Una torsione di testa di Noslin parata in presa alta da Milinkovic-Savic, un tentativo sempre aereo di Zapata su angolo dell'ex Ilic con palla alta e un paio di cartellini gialli a danno dei giocatori di casa gli unici sussulti degni di nota.

Il Torino fa decisamente più possesso palla ma continua a latitare in fase offensiva. Ripresa che parte con il Verona più pimpante: gran destro di Noslin, Milinkovic-Savic si allunga e respinge in angolo. Padroni di casa più determinati, Juric dispone un triplo cambio, dentro Pellegri, Lazaro e Linetty, fuori Zapata, Rodriguez e Vojvoda, per dare più corsa alla squadra. La rete del vantaggio è un clamoroso errore di Tameze che con le mani serve Serdar, bravo a scendere sin sulla linea di fondo e dare palla a Swiderski che non ha difficoltà a battere da sottomisura il portiere granata. Il Torino è colpito, non ha grandi idee, il Verona prova a chiuderla. Milinkovic-Savic sbaglia l'uscita e Coppola di testa va vicino al bis, poi il portiere granata si riscatta con una parata a mano aperta sul sinistro dal limite di Suslov. Scampato il colpo del ko, il Torino improvvisamente riporta il match in parità: traversone dalla destra di Lazaro sul quale il cipriota Savva insacca nella porta veronese con un colpo di karate, al suo debutto in campionato. E' un altra gara. E il Torino mette la freccia: cambio di gioco pazzesco da sinistra a destra di Dellavalle per Lazaro, passaggio a Pellegri che di destro fa partire un rasoterra che passa sotto le gambe di Montipò e si insacca, con l'aiuto del doppio palo, nella porta dei veneti. Il finale è al cardiopalma. Il destro di Duda è respinto con i pugni da Milinkovic-Savic che colpisce il volto di Swiderski con palla a lato di un nulla. Henry trova la parità ma la spinta su Dellavalle è evidente, l'arbitro annulla. L'assedio non porta a nulla, e il Toro è ancora lì.

Manager, docente Luiss, esperto di comunicazione e Public Affairs, giornalista pubblicista col cuore granata. Michelangelo Suigo è un autore che per chi è avvezzo al mondo della comunicazione, specialmente se legata all’imprenditoria, non ha bisogno di presentazioni. Chi volesse approfondire il suo sterminato curriculum può farlo sul sito di Inwit, azienda di cui ricopre attualmente il ruolo di EVP External Relations, Communication & Sustainability Director. Ma soprattutto, per quel che attiene a questa rubrica, Michelangelo è un orgoglioso e genuino tifoso granata.

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