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Rafa fine psicologo, occhio a Insigne, ecco il nuovo ambasciatore granata nel mondo!

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Dopo il 3-3 contro l'Inter di "Piangina" Mazzarri, Ventura e i suoi vanno a caccia di punti pesanti sul terreno di una grande, e che grande! BENITEZ, PUNTO E A CAPO - Come un anno fa con Mazzarri, il Napoli...
Renato Tubere

Dopo il 3-3 contro l'Inter di "Piangina" Mazzarri, Ventura e i suoi vanno a caccia di punti pesanti sul terreno di una grande, e che grande!   BENITEZ, PUNTO E A CAPO - Come un anno fa con Mazzarri, il Napoli arriva a giocarsi la nona di campionato con 19 punti. Sono frutto di sei vittorie, un pareggio e una sconfitta - anche lo scorso anno all'ottava e sempre per 0-2 in trasferta - contro la capolista. Quanti cambiamenti però fra gli azzurri da quando Rafa Benitez ha preso in mano la squadra nel ritiro estivo di Dimaro, in Val di Sole, a luglio! Fine psicologo, abituato a parlare e a coinvolgere tutti, ma proprio tutti i componenti della rosa che allena, Benitez fronteggia l'emergenza infortuni e le vicende del campo con atteggiamenti meno vittimistici rispetto al suo predecessore. Sa benissimo che il cammino in serie A e nella Champions League è ancora molto lungo per attaccarsi agli episodi sfavorevoli ora che siamo solo a ottobre. Intanto ha acquisito un merito indiscutibile: il suo Napoli cerca sempre d'imporre il suo calcio fatto di fraseggi stretti e continui, di sovrapposizioni sulle fasce degli esterni, di rapidi capovolgimenti di fronte. Tra i calciatori che allena ce n'è uno in particolare che andrà tenuto d'occhio domenica prossima con particolare attenzione.   PRODOTTO DEL VIVAIO - La stella del nuovo Napoli di Benitez è un prodotto del vivaio partenopeo che, col granata Immobile, ha conosciuto le sue prime gioie in carriera a Pescara sotto le cure amorevoli di Zdenek Zeman. Lo scorso anno con Mazzarri deve aver legato molto poco. E' stata per lui una stagione di transizione: molta panchina, troppo tempo passato a mordere il freno in attesa di un'esplosione che, ahimè, tardava a verificarsi. Ma con l'avvento del senor Rafa Lorenzino Insigne ha voltato definitivamente pagina. Sa adesso di avere attorno a sè la fiducia del suo presidente, dei suoi tifosi e di tutto un ambiente che vive il calcio con un entusiasmo unico al mondo. Con Callejon a destra e il superlativo Hamsik a galleggiare fra centrocampo e attacco, Insigne col suo destro raffinato partendo da sinistra sembra l'uomo giusto in grado di servire all'erede di Cavani, cioè Gonzalo Higuain, assist e sponde a ripetizione. Dopo aver riposato in panchina a Marsiglia martedì scorso, il miglior talento offensivo espresso dal calcio italiano degli ultimi anni affronterà il Toro dall'inizio. Pessima notizia, questa, per chi ama i colori granata e non vorrebbe tornare da Napoli con le ossa rotte o quasi!   IL NUOVO AMBASCIATORE DEL TORO! - Chissà se ne parleranno oggi i nostri quotidiani? Ma di che? Di quel che è successo ieri in parlamento a Dublino, capitale d'Irlanda. Mick Wallace, pittoresco leader indipendentista anti-europeo, si è presentato all'importante dibattito sulla nuova legge per il welfare  sfoggiando orgogliosamente la divisa dell'annata 2005/06 della sua squadra del cuore: il Toro! C'è una ragione precisa per questa scelta: Mick, prima di darsi alla politica, ha fondato un club di calcio giovanile nella sua città natale, Wexford e ha aperto ben tre ristoranti specializzati nella cucina italiana. Uno dei pezzi forti annoverati nei menu dei suoi locali è il girello di fassone piemontese. Sapete cosa ha dichiarato ai cronisti politici e ai colleghi in parlamento che gli domandavano il perchè della sua divisa granata: "L'ho fatto per amore della mia seconda patria: l'Italia!". Presidente Cairo, mi raccomando: nomini al più presto mister Wallace ambasciatore dei granata nel mondo. Se non lo merita lui, chi altri?

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