Il Torino pareggia 1-1 contro il Genoa tra le polemiche, ma fa un altro passettino per allontanarsi dalla zona calda e ora si prepara alla sfida contro il Bologna. Analizziamo il momento del Toro con Serino Rampanti nella nuova puntata di “Parola al Mister”.


PAROLA AL MISTER
Rampanti: “A questo punto del campionato il Torino potrebbe risalire in classifica”
Serino, come giudichi quanto visto in Torino-Genoa?“Sono convintissimo, come tutti, che quello su Sanabria fosse un rigore sacrosanto, inconcepibile la scelta arbitrale. L’arbitro verrà fermato, ma intanto il risultato rimane quello. Sul piano tecnico, come ha detto l’allenatore, sottolineo che alcuni giocatori, specie i centrocampisti, non riescono a leggere i momenti della partita; ci sono momenti in cui bisogna gestire il pallone con calma, altri in cui serve verticalizzare con velocità, e questo al Torino ogni tanto manca. C’è una mentalità sbagliata da correggere; lo avevo già sottolineato riguardo al match contro l’Atalanta. Però sono piuttosto ottimista sul prosieguo del campionato”.
Perché dici questo?“Dopo l’infortunio di Zapata, il tempo ha fatto sì che tutti gli aspetti che portano ad un miglioramento si siano avverati. Parlo della pazienza dovuta, affinché si potesse recuperare qualche infortunato, si potesse dare tempo a qualche giocatore di ambientarsi e soprattutto si è avuta la strameritata fiducia in Vanoli. Tutto ciò ha portato a un tangibile miglioramento di gioco. Si era già visto a Bergamo e penso che il tecnico sia sulla buona strada per portare avanti un campionato senza patemi, sperando anche di scalare qualche posizione. Se riuscisse in questo la cosa avrebbe del miracoloso. In generale, penso che la squadra abbia raggiunto più consapevolezza dei propri mezzi e questo potrebbe essere trasformato in risultati più positivi”.
A mente fredda, come giudichi il mercato invernale? “I calciatori arrivati in questo mercato invernale credo possano essere funzionali al nuovo corso del gioco di Vanoli; come ha ben spiegato il tecnico, era impossibile trovare un altro Zapata e credo sia stato altrettanto complicato, in questo mercato, trovare una punta centrale che potesse sostituirlo degnamente. Tempo fa, avevo detto che il Torino avrebbe dovuto rinforzarsi in tutti i reparti. Ho l’impressione che lo abbia fatto. E’ arrivato Biraghi dalla Fiorentina, un giocatore di grande esperienza, affidabilissimo come persona e come calciatore. Basta controllare il suo curriculum per non avere dubbi. Se non si è affidabili in tutti i sensi, non si riesce a rimanere in Serie A per tanti anni. E poi ha solo 32 anni e può dare ancora molto. Spesso il cambiare squadra fa nascere nuovi stimoli, e arrivare in una squadra diversa ti porta ad avere voglia di dimostrare quanto vali. Ecco perché, da un calciatore come Biraghi, mi aspetto molto, e se metto a confronto le qualità di quest’ultimo con tutti gli altri esterni che sono nella rosa, non c’è confronto, è nettamente il migliore. In più, secondo me può fare anche il centrale di sinistra".
Cosa pensi dell’arrivo di Casadei? “Si tratta di un ventiduenne che ha già dimostrato il suo valore soprattutto nelle nazionali giovanili. Non ha esperienza nel campionato di Serie A, ma possiede doti tecniche e fisiche per poterlo definire un calciatore di grande prospettiva. Ha ottima visione di gioco e sa farsi valere nel contrasto; e, ottima cosa, sa attaccare col giusto tempo di inserimento. Altra qualità molto importante è la capacità di concludere. Inoltre, è bravo nel gioco aereo perché ha una struttura notevole. Quella del tiro è una caratteristica finora mancata a tutti i centrocampisti del Torino”.
Quanto sarà utile Elmas? “Elmas è un ragazzo che può ricoprire più ruoli. Può fare il centrocampista avanzato, posizione attualmente occupata da Vlasic, ma anche l’esterno di attacco, sia a destra che a sinistra. Ogni allenatore gradisce molto avere giocatori così duttili. Bisognerà però aspettare che si rimetta in sesto fisicamente; quando sarà in forma, sono convinto che dimostrerà il proprio valore, d’altronde non si poteva giocare in quel Napoli che ha vinto lo scudetto senza essere giocatore di spessore. Infine, c’è Salama, il meno conosciuto di tutti i nuovi arrivati. Il consiglio che mi sento di dare a tutti coloro che ci seguono è quello di essere meno frettolosi nel giudicare un calciatore. Solo aspettando di vederlo in un buon numero di partite si può evitare di prendere cantonate. Abbiamo già in squadra un giocatore che negli anni è stato a lungo sbeffeggiato e che invece sta dimostrando di essere uno dei migliori della Serie A in quel ruolo specifico. I calciatori possono avere periodi non buoni e altri dove riescono a dimostrare tutte le loro doti”.
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