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"Anche questa settimana abbiamo chiesto al nostro "mister" Rosario Rampanti di commentare per noi la sfida del Torino a Cagliari, terminata con un bel 3-2 a favore dei granata.
"Serino, finalmente un grande Ljajic ha trascinato il Toro alla vittoria. Il numero 10 è stato schierato nella sua posizione naturale e ha reso il doppio...
"Io ero a Cagliari, e mi ha fatto piacere vedere la squadra da vicino anche fuori casa, pare che abbia portato bene (ride). A parte questo, sulla gestione di Ljajic occorre fare un ragionamento: lui è stato il giocatore più pagato, e dunque si presume che questo giocatore abbia la "responsabilità" di rendere più degli altri, deve essere valorizzato maggiormente. Il suo ruolo dovrebbe condizionare gli altri giocatori, non gli altri il suo. Lui è un artista, ha estro, deve essere libero, bisogna slegarlo dai ruoli, partendo - come successo a Cagliari - da una situazione centrale.
""Il suo ruolo dovrebbe condizionare gli altri giocatori, non gli altri il suo". In questo senso, il cambio modulo arrivato solo alla 31° giornata, può essere considerata una decisione tardiva?
"Abbiamo già detto che la condizione di classifica può diventare un vantaggio per sperimentare nuove idee: capito finalmente che Ljajic può rendere più in quel ruolo (ma anche Baselli può farlo) bisogna anche ragionare sulle caratteristiche degli esterni: in questo momento, i granata non hanno esterni "di sacrificio", Iturbe e Iago hanno altre caratteristiche. Per supportare al meglio un giocatore come Ljajic in quel ruolo, si ha bisogno di giocatori esterni che sanno fare tutte e due le fasi. Tardi per sperimentare? Si, probabilmente sì. Ha aspettato un po' troppo Miha, ma secondo me è stato condizionato da tanti fattori. Io sinceramente però mi aspettavo lo facesse prima. In questa fase, in generale, il Toro è ad un bivio: se Belotti va via, si dovrà trovare un altro con quelle caratteristiche e sarà difficile. Molto se non tutto gira intorno a questa cosa, e poi se vuoi giocare col 4-2-3-1 devi appunto avere esterni con qualità diverse"
"Bisogna sottolineare, poi, un'altra volta la prestazione di Acquah, che è probabilmente il giocatore mancato di più a questa squadra.
"Sì, bravissimo: per caratteristiche, è probabilmente quello che è mancato di più a questa squadra, ma anche perché all'inizio probabilmente non aveva ben capito cosa gli si chiedeva. Benassi mi aspetto faccia lo stesso adesso. Baselli ad esempio è stato bravo, ha capito cosa gli si chiede e si è adattato al gioco della squadra snaturandosi e facendo bene, e mi aspetto anche da Benassi che faccia legna e che possa sacrificarsi. Il calciatore ideale è quello che si adatta, altruista.
"Una riflessione, poi, va fatto su Carlão e sulla situazione - anche rispetto al futuro - della difesa granata.
"Carlão mi è piaciuto. Quando analizzo un giocatore prima di tutto guardo il fisico e la postura, come guarda pallone e campo, come si pone agli equilibri tattici della partita. Deve guardare nello stesso tempo la situazione del gioco e la palla, e io l'ho visto in questo modo, con la testa alta, pronto, in perfetto accordo con Moretti. Tutti e due mancini, ma tutti e due bravi insieme, ed era la prima volta con due con lo stesso piede centrali. Ma chi gioca con Moretti trae giovamento da questo. Moretti si meritava il rinnovo, il Toro sta valutando la situazione anche per il futuro: a questo punto ha Rossettini, Moretti, Carlão, Lyanco (e Bonifazi) e qualcuno di questi sa anche giocare da terzino. In questo senso, Castan probabilmente non verrà confermato, visto lo sviluppo della situazione e della stagione che viviamo.
"A Cagliari si è visto anche un Boyé volenteroso...
"Boyé sono contento che sia entrato. Deve solo crescere in personalità: fuori casa sembra più convinto, in casa pare invece più impaurito, in trasferta è più leggero mentalmente. Tornando su Carlão, bisogna essere cauti, ma ho l'impressione che anche questa volta si sia centrato l'obiettivo. Teniamo comunque presente che il Cagliari è poca cosa, e abbiamo preso due gol, e dobbiamo affrontare una squadra che ha appena battuto l'Inter.
"Già, un Crotone lanciato e con tantissime motivazioni.
"Sfida molto difficile, loro arrivano gasatissimi. A Cagliari si è migliorati in tante cose, ma bisogna fare anche tesoro delle cose negative: tipo prendere due gol da una squadra disastrosa, un aspetto che non dovrà ripetersi contro i calabresi. Il Crotone va affrontato con molta più concentrazione, perché ha delle motivazioni immense, e deve credere alla salvezza. Il Crotone è come quel ciclista che è staccato ma che vede il gruppo davanti, e se lo vede solitamente lo raggiunge perché capisce che può prenderlo. Sarà una sfida delicatissima.
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