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PAROLA AL MISTER

Rampanti: “Ciò che ha detto Conte per il Napoli valga anche per il Toro”

Rosario Rampanti Serino
Serino analizza così i temi caldi di casa Toro
Gianluca Sartori Direttore 

L’Italia esce dall’Europeo in Germania in modo inglorioso e nel mondo Toro fa scalpore che Buongiorno e Bellanova siano rimasti a zero minuti. Ora gli stessi due giocatori saranno certamente coinvolti in discorsi di mercato. Di questo abbiamo parlato con Serino Rampanti nella nuova puntata di “Parola al mister”.

Serino, cosa hai pensato dopo aver visto Italia-Svizzera? “Bisogna fare un’analisi a tutto tondo sul percorso che ha fatto l’Italia. Perché contro la Svizzera si è visto un po’ lo stesso andazzo delle partite precedenti. Gli Azzurri si sono fatti trovare non nelle condizioni migliori per questo Europeo. Ho notato che sono state tirate in ballo molte scusanti. Spalletti ha detto di aver avuto poco tempo per preparare bene la squadra. Io sono dell’idea però che il gioco della squadra è una conseguenza delle scelte dei giocatori. Otto mesi sono un tempo più che sufficiente per capire se un giocatore è da Nazionale o no. Durante il campionato si è visto che certi giocatori non erano in grado di reggere questo Europeo. Un esempio è Di Lorenzo, che avevo visto parecchio male anche nella sfida contro il Toro che il Napoli ha perso 3-0. Invece è stato fatto giocare e poi riconfermato anche dopo partite pessime. Non è stata l’unica scelta sbagliata da parte del ct”.

Sei deluso per il fatto che Bellanova e Buongiorno hanno fatto zero minuti?

“Ricollegandosi al discorso di prima, loro due si sono messi in evidenza eccome in questo campionato. Non aver puntato su di loro è stato un errore grave, un comportamento autolesionista. Con un Di Lorenzo in quelle condizioni, è stato inspiegabile non provare Bellanova, una delle rivelazioni della stagione. Squalificato Calafiori, c’è Buongiorno che ha come caratteristica proprio quella di proiettarsi in avanti come il bolognese. Invece ha giocato Mancini e c’è da rimanere allibiti. Mi viene in mente un episodio. Nel 1966 l’Italia fu eliminata dalla Corea. Allora si portavano dietro, oltre ai giocatori nella lista dei convocati, due elementi fuori lista che non si potevano impiegare. Uno dei due giocatori era Gigi Riva. Fabbri non lo mise in lista. Va detto comunque che nella partita contro la Corea gli Azzurri ebbero eccome delle occasioni da rete. Stavolta, contro la Svizzera, l’Italia non ha giocato. Con questo non voglio paragonare Buongiorno e Bellanova a uno come Gigi Riva, ma il concetto è che certe volte servono giocatori con la mente fresca e libera. Un esterno che sappia spingere e crossare come Bellanova in questo momento in Italia non c’è. Invece si è preferito far giocare chi era stato fermo quasi per una stagione intera… Un altro esempio è Giampaolo, che nella sua esperienza aveva Singo a disposizione e invece faceva giocare Vojvoda, senza capire che l’ivoriano aveva quella spensieratezza che serviva. Una similitudine con Spalletti ce la vedo”.

Adesso che l’Europeo dell’Italia è terminato, si parlerà molto di Buongiorno e Bellanova in chiave mercato. Come la pensi?

“Spero che il Torino non li ceda, altrimenti si riparte sempre da capo. E’ anche vero che oggi giorno si è quasi costretti a cedere i giocatori che non vogliono restare. A tal proposito, mi è piaciuto quando Conte, durante la presentazione a Napoli, ha affermato che a suo avviso la società azzurra deve essere una meta e non una tappa di passaggio. Che bello sarebbe se anche del Torino si potesse dire la stessa cosa. L’obiettivo dovrebbe essere far sì che i giocatori forti siano felici di rimanere a vestire questa maglia”.

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