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PAROLA AL MISTER

Rampanti: “Fase difensiva del Torino? Per me Vanoli ha un dilemma…”

Gianluca Sartori Direttore 
Serino analizza così i temi caldi di casa Toro dopo il pari a reti inviolate con il Lecce

Il Torino pareggia contro il Lecce: 0-0 in casa nella prima partita dopo la sosta di settembre. Un risultato che, se da un lato mantiene la striscia di imbattibilità, dall’altro è figlio di una prestazione incolore. Di questo parliamo con Serino Rampanti nella nuova puntata di “Parola al Mister”.

Rosario, Torino-Lecce che impressione ti ha lasciato? “Rimango nella convinzione che per giudicare cosa potrà fare una squadra in un campionato bisogna aspettare 8-10 partite, come ho sempre detto. Però si può iniziare, dopo quattro gare, a capire pregi e difetti”.

Tra i pregi cosa metti?“Vedo inserimenti a turno dei centrocampisti nella fase di attacco, i miglioramenti che ha fatto il portiere, e poi c’è il ritorno di Gineitis su cui io punto molto. Ricci cade meno per terra”.

E tra i difetti? “La continuità, a livello sempre insufficiente, di Lazaro; e vedo la fase difensiva sempre in situazione precaria. I cross dagli esterni latitano. Se Zapata non è servito con palle alte ed incontra difensori che sono forti nel gioco aereo, il Torino non riesce a concludere. Questa è la cosa che più mi preoccupa, e la problematica più evidente. Infatti, spesso Duvan arretrava per cercare palloni giocabili, ma ha trovato un marcatore che è stato fantastico, Gaspar, lui mi ha sorpreso molto, mi è sembrato un difensore fortissimo. La coppia con Baschirotto è molto interessante”.

Vanoli ha spiegato che, all’inizio di un percorso nuovo, gli alti e bassi ci stanno.  “Ci mancherebbe che non sia così. Ad ogni partita che passa sta prendendo coscienza del valore dei giocatori, dei loro punti forti e delle loro carenze. Piano piano sta imparando a conoscere tutti i calciatori che ha a disposizione, e quindi peserà il valore che ha tra le mani. Siamo ancora in questa fase, quindi bisogna aspettare a giudicare. Di positivo, comunque, c’è la classifica”.

Avresti firmato per otto punti dopo quattro partite? “Sì. Non bisogna dispiacersi. Il Torino può ritenersi soddisfatto, si trova nella fascia alta della classifica ed è stato messo fieno in cascina. Il che è importante nel caso in cui arrivassero periodi negativi. Direi anche che altre squadre più o meno dello stesso livello, come Bologna e Fiorentina, stanno faticando non poco, e questo è positivo”.

La fase difensiva è preoccupante?

“Gli avversari arrivano ad avere troppe occasioni. C’è da chiedersi se è il centrocampo a fare poco filtro o i difensori che sono troppo perforabili. Una domanda che, secondo me, l’allenatore si deve fare”.

Cosa ti aspetti, a questo punto, da Verona-Torino? “Penso che il Toro si sappia esprimere meglio fuori casa, per caratteristiche dei giocatori e per l’approccio tattico della squadra. Quindi potrebbe anche arrivare un risultato positivo, secondo me”.