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PAROLA AL MISTER

Rampanti: “Karamoh, Gineitis, Vlasic… Io la penso così”

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Serino analizza così i temi caldi di casa Toro dopo il pareggio sul campo della Lazio
Gianluca Sartori Direttore 

Il Torino pareggia contro la Lazio confermando il suo ottimo stato di salute: sono cinque i risultati utili consecutivi, undici le gare di fila con almeno un gol segnato ed è stato segnato almeno un gol in tutte le ultime otto trasferte. Di questo ed altro parliamo con Serino Rampanti, nel nuovo appuntamento con “Parola al Mister”.

Serino, che partita è stata?

Una partita a due facce. Il primo tempo è stato così così, meglio il Toro nel secondo grazie a delle buone intuizioni avute dal tecnico Vanoli. I cambi di modulo e gli innesti azzeccati hanno permesso di recuperare la partita. Alcuni elementi sono stati al di sotto dei propri standard, parlo di Elmas, Vlasic e Casadei. Bravo l’allenatore a fare sostituzioni giuste e chi è entrato ha risposto presente, in particolare Gineitis. Su di lui farei un discorso a parte”.

In che termini?

Ho sempre detto che ha grandi margini di miglioramenti e ottime prospettive. Diventerà prezioso per il Torino, perché a differenza degli altri centrocampisti è bravo in mezzo al campo ma soprattutto nelle proiezioni offensive, che lo portano a sfruttare la sua principale dote, quella del tiro. Quando giocherà in pianta stabile da titolare, potrà raggiungere i 7-8 gol a stagione, oro colato per un centrocampista”.

Anche Karamoh è stato protagonista entrando dalla panchina.

Bravo Biraghi per l’inserimento ma bravo soprattutto Karamoh per il filtrante nello spazio. Ripenso alla contestazione nei suoi confronti che ha fatto arrabbiare Vanoli nell’ultima partita in casa. E’ un giocatore che torna utile alla squadra perché sa inserirsi in avanti, poi ha tirato fuori questa palla che io definisco un assist eccezionale, quindi io starei attento a contestare Karamoh”.

Vlasic, invece, non ti è piaciuto?

Ho sempre l’impressione che renda di più quando gioca in casa, mentre in trasferta spesso è stato meno redditizio. Anche Elmas a Roma non mi ha colpito, per la prima volta da quando è al Toro ha giocato al di sotto delle sue qualità. Ma resta un giocatore importante. A volte mi viene da pensare a cosa sarebbe successo se gli innesti di gennaio fossero arrivati prima e se Zapata non si fosse infortunato. Vagnati a gennaio è stato bravo, c’è poco da dire, perché è andato a prendere – non so se su suggerimento dell’allenatore o per sue intuizioni – ha portato i giocatori giusti al momento giusto, però è chiaro che le squadre si costruiscono in primis in estate, e con i se e con i ma non si va da nessuna parte. Comunque la squadra è tornata sulla giusta via, bravo il tecnico e bravo anche il ds”.

Vanoli, tuttavia, ha sempre più meriti.

Quando si fanno cambi così efficaci significa che la gara è stata letta in modo perfetto. Sta dimostrando il suo valore. Penso che il Torino farà un ulteriore salto di qualità in questo campionato se i giocatori riuscissero a farlo urlare di meno… ne va anche della salute del tecnico! Ormai si è capito che lui vuole che la squadra aggredisca gli avversari senza aspettarli con baricentro basso, i giocatori dovrebbero averlo imparato”.

Ti aspetti che Vanoli possa aprire un ciclo al Torino?

Staremo a vedere come agiranno lui e la società. Certamente l’allenatore mi sta piacendo a 360°: non trascura nessuno, sta riuscendo a riprendere per i capelli anche Ilic. Sta lavorando per la squadra, per sé stesso, ma soprattutto per la società perché, se sei bravo a non lasciare in disparte nessuno e a rivalutare i giocatori è il club che poi ne trae benefici. Nel recente passato, altri allenatori lasciavano fuori giocatori per partito preso, lui invece cerca di portare tutti quanti con sé e questo è un merito. L’ossatura creata in questo campionato è buona, c’è la possibilità di costruire un futuro roseo se la società riuscisse a operare bene, ma è meglio non andare troppo oltre per il momento”.

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