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Le due sconfitte contro Roma e Fiorentina, simili per risultato e per andamento, mettono il Torino con le spalle al muro in vista del derby. Proviamo ad analizzare la situazione con Serino Rampanti nella nuova puntata di “Parola al Mister”. “La premessa fin da inizio stagione era che, per esprimersi sulla forza di questa squadra, sarebbe stato necessario aspettare le prime dieci partite. Ora possiamo trarre le prime conclusioni”, dice Rosario.
Serino, che sensazioni hai riguardo a questo Toro? “Inizierei dal fare un riferimento alla partita contro la Roma, che era da affrontare in modo diverso. E’ mancata la mentalità con cui bisogna affrontare una situazione del genere: andavi a giocartela contro una squadra in crisi, in uno stadio dove i tifosi della squadra di casa erano pronti a contestare la Roma al minimo errore. Sono convinto che Vanoli l’avesse preparata avvisando la squadra su tutto questo. Quindi, cosa è successo? Semplice, è venuto fuori il grave difetto di questa squadra, che oltre alle mancanze tecniche ha manifestato lacune caratteriali, di personalità e di coraggio. L’occasione era molto ghiotta, bisognava pressare e attaccare subito l’avversario. Sì, c’erano dei rischi, ma se si riusciva a segnare dopo la partita poteva diventare più facile perché l’ambiente sarebbe stato ostile ai giallorossi e il Torino avrebbe potuto, come fatto a inizio campionato, mettere fieno in cascina. La domanda che mi faccio è con quale criterio vengono scelti i calciatori da ingaggiare”.
E dopo quanto visto contro la Fiorentina le impressioni sono state confermate? “Mi pare evidente che abbiamo di fronte carenze gravi dal punto di vista tecnico in tutti i reparti. In difesa, dopo le partenze di calciatori come Buongiorno, Bellanova e Rodriguez, non sono stati presi calciatori in grado di sostituire pilastri così importanti. A centrocampo, lo devo dire a malincuore, ci sono calciatori sopravvalutati per motivi in cui non voglio addentrarmi, che evidenziano carenze di qualità tecniche, agonistiche, coraggio nelle giocate, letture delle fasi di gioco, eccetera. L’attacco con l’incidente occorso a Zapata ha perso un giocatore in grado di fare reparto da solo. Come si farà ora dopo l’infortunio, per fortuna non grave come quello del colombiano, di Adams?”
Già, come si farà? “Sembra strano a dirsi, ma qui, in questo reparto, credo che possa essere più semplice risolvere i problemi. Vanoli, che non ha nessuna colpa per questa situazione, dovrà proporre nuove soluzioni di gioco. Ma dovrà necessariamente arrivare almeno un attaccante che possa dare garanzie in termini di prestazioni e realizzazioni, che abbia esperienza, con un buon curriculum. E intendo dire che si può valutare davvero, a questo punto, anche il ricorso a qualche svincolato. Il che non sarà facile, ma impegnandosi e investendo il problema sarebbe risolvibile. Dietro l’angolo, se non si provvederà con adeguata oculatezza e immediatezza a trovare calciatori validi e di categoria nei reparti sopracitati, rischiamo di essere risucchiati in una zona di classifica in cui è meglio non andarsi ad immischiare, anche perché, a mio modesto parere, in questo gruppo non si hanno sufficienti giocatori capaci eventualmente di lottare per altri obiettivi”.
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