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Rampanti: “Mihajlovic sposa le caratteristiche del Toro, al contrario di Ventura”

Esclusiva TN / Il tecnico due volte campione d'Italia con la Primavera granata: "La scelta di Coppitelli, per il dopo-Longo, un po' mi sorprende. Addio di Immobile? Tante frasi d'amore, ma ormai non ci casco più. I tifosi in generale mi fanno...
Lorenzo Bonansea

Signor Rampanti, lei che ha vinto due scudetti Primavera, giudica pesante l’eredità del futuro tecnico granata sulla panchina che fu di Longo?

Il Torino nella sua storia ha saputo dare una certa continuità tecnica alla propria Primavera: gli allenatori che si sono susseguiti hanno fatto quasi sempre bene. E’ qualcosa che va avanti da cinquant’anni, e che è ormai ben assodato. Con periodi di vacche magre, certo, ma è normale e fisiologico. Quella di Longo, comunque, è sicuramente un eredità difficile da portare avanti: lui per me è stato il migliore, è un allenatore moderno che sa comunicare. Può fare tanta strada.

Qualche giorno fa Longo si è lasciato scappare una piccola stoccata a Ventura, dichiarando di non averlo mai visto ad una partita della Primavera.

"Longo si è tolto un sassolino dalla scarpa. E’ inconcepibile che un mister di prima squadra non vada mai a vedere la Primavera. La sua è stata una constatazione di fatto. Ne ha patito. L’avrei fatto anche io così al suo posto: quando lavori duramente sarebbe bello che qualche giocatore venisse lanciato. E qua voglio aprire una parentesi su come questo influisca sul settore giovanile in generale. Quando selezioni a livello giovanile, spesso sul ragazzino bravo ci sono sia il Toro sia la Juve: la Juve ti offre ogni ben di dio e ogni comodità, il Toro non può, ma deve poter offrire un’arma ben più forte. Deve poter dire al giocatore che se sei davvero bravo, verrai lanciato in prima squadra. Devi poter dare questa prospettiva. Il Toro è rovinato se non succede questo, e se non lanci giovani in prima squadra diventa difficile avere questa immagine"

Come giudica il probabile arrivo di Coppitelli sulla panchina granata?

Non voglio fare polemica né entrare del tutto nel merito, ma mi aspettavo che la dirigenza andasse a pescare nel settore giovanile granata, “promuovendo” - come si è sempre fatto - gli allenatori del vivaio. Non critico Coppitelli, che è sicuramente bravissimo, né Bava, che stimo moltissimo e che ha dimostrato la sua competenza in questi anni, ma speravo ci potesse essere una continuità “granata”. Ma alla fine avranno ragione loro, magari.

E’ stato un periodo di rivoluzione in casa granata, anche e soprattutto in prima squadra. Che pensa di Mihajlovic? L’hanno colpita le sue parole?

Mi piace molto, e al contrario di Ventura, lui sposa caratteristiche del Toro: ogni tanto ha il coraggio di prendere decisioni inaspettate, e poi ha un carattere molto forte, ma anche fantasia. Non so se durerà tanto come Ventura, ma farà vedere qualcosa da Toro a questo popolo. E’ stata la scelta più azzeccata per il Toro, è uno che ha coraggio e lancia i giovani. Si pensi a Calabria e Donnarumma, ad esempio, solo nell’ultima stagione…

Traccia un segno di discontinuità anche “passionale” rispetto a Ventura?

Ripeto, Mihajlovic ha subito capito come entrare nel cuore dei tifosi, e a lui viene naturale. Sarà molto amato, interpreterà meglio del predecessore ciò ce chiede il pubblico del Toro: grinta, abnegazione, tremendismo... Ogni tanto, citando Pablo Neruda, occorre saper ribaltare il tavolo, fuggire almeno una volta nella vita dai consigli sensati. E Mihajlovic è uno che sa fare questo.

Molti tifosi granata sono rimasti delusi dal comportamento d’Immobile. Come commenta la scelta di Ciro?

Dispiace, ma non ci casco più, sono anni che vivo queste situazioni. I tifosi in generale mi fanno tenerezza, credono sempre oltre il dovuto. L’amore ti porta agli eccessi. Capisco e sono consapevole del piccolo psicodramma che vive il tifoso in questa situazione, ma chi crede troppo viene fregato.

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