Dopo diversi mesi torna l’appuntamento con “Parola al mister” di Serino Rampanti, la nostra rubrica settimanale in cui insieme all’ex calciatore e allenatore del Torino analizziamo i principali temi di attualità in casa Torino. Il campionato di Serie A è tornato e la squadra granata ha conquistato quattro punti importanti contro Parma e Udinese. Ecco come Serino legge il momento della banda-Longo.
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Rampanti: “Toro, bicchiere mezzo pieno. Ma Zaza mi lascia sempre più basito”
Serino, innanzitutto bisogna dire che il Torino è parso all’altezza dal punto di vista della condizione fisica.
“Essersi presentati in una buona condizione psico-fisica alle prime partite è già un successo. Ricordiamoci che per due mesi i calciatori hanno potuto solo allenarsi in casa, mentre la preparazione con gli allenamenti collettivi è durata un mesetto scarso. L’esame della condizione fisica è stato a mio parere superato perché la squadra ha corso e lottato, con praticamente sempre gli stessi giocatori, dal primo al novantacinquesimo minuto per due volte in tre giorni”.
E poi c’è stata un’inversione di tendenza dal punto di vista della compattezza, ora il Toro lotta e ci crede.
“E’ stato importante interrompere l’emorragia col Parma, tanti erano delusi per la mancata vittoria ma io dico che bastava anche solo un pareggio per muovere la classifica e spezzare quell’incredibile serie di sconfitte del pre-Covid, ponendo le premesse per vincere contro l’Udinese. Longo è stato bravo, per ora. Chiamato perché personaggio dal cuore Toro in grado di ricucire la frattura con l’ambiente, tra mille difficoltà per ora se la sta cavando. I giocatori hanno preso coscienza della situazione durante il lungo stop capendo che in quel modo non si poteva continuare. La reazione quindi c’è stata. Ora non si è fatto ancora niente, bisogna tenere i piedi ben saldi a terra, e pensare ad una partita alla volta. Ma per ora il bicchiere mi pare mezzo pieno. Sono contento per Longo e ora sono curioso di capire come si comporterà la società con lui”.
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In che senso?
“A una squadra servono dei messaggi; è sempre meglio che la posizione dell’allenatore sia salda e stabile piuttosto che precaria. Ecco dunque che l’unico modo per rinsaldare davvero la figura di Longo è a mio parere un rinnovo di contratto”.
La mossa di Edera un po’ marcatore sul play avversario e un po’ attaccante esterno ti è piaciuta?
“Sì ed è qualcosa che aveva pensato in passato anche Mazzarri con Baselli, se ricordi bene. Su Edera in particolare mi sento di dire che sta crescendo. Sente la fiducia del tecnico e ha un’altra convinzione. Lui ha caratteristiche che mi piacciono; ha corsa, davanti alla porta sa fare gol e si è visto che ha nelle corde anche l’ultimo passaggio. E’ un giocatore che può diventare importante. Il problema è che ha perso due anni; avrebbe dovuto affermarsi nel Torino già in passato. Invece, tra qualche cattivo consiglio del suo procuratore e qualche infortunio di troppo, si stava perdendo. All’inizio della carriera le scelte che fai sono decisive; se le sbagli, se sei fortunato ti affermi con qualche anno di ritardo. E’ quello che sta succedendo a Edera”.
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Parlavi di mosse della società. Che te ne pare di Davide Vagnati?
“L’ho conosciuto quando si è presentato all’ultimo CdA della Fondazione Filadelfia. E’ giovane e ambizioso. Ha fatto molto bene alla Spal ma deve avere ben chiaro il concetto che è arrivato in una piazza molto più esigente e difficile da gestire. Il suo compito non è facile, per avere successo dovrà avere il polso della situazione e sarà fondamentale conoscere al meglio le dinamiche non solo della squadra ma dell’ambiente circostante”.
Infine, non posso non chiederti un commento sulle ultime prestazioni di Zaza.
“Su di lui sai bene come la penso, ho sempre detto che è un mio cruccio e ormai su di lui ho perso le speranze. In due anni l’ho visto bene solo una volta, a Verona, quando non c’era Belotti. Non riesce proprio ad essere razionale, in campo; sbaglia sempre movimenti, quando deve stoppare il pallone lo passa e viceversa, si perde in rincorse palesemente inutili. Vederlo giocare ormai mi lascia basito ogni volta di più. E’ vero che là davanti almeno può tenere impegnato un difensore, ma con Belotti al centro con ai suoi lati Edera e Berenguer (o Millico) siamo sicuri che il peso offensivo della squadra ne risentirebbe?”
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