Il Torino ha vissuto una sosta nazionali caratterizzata dal grave infortunio di Zapata, che ha probabilmente terminato la stagione. Quest’oggi il centravanti colombiano si opererà al ginocchio sinistro e intanto c’è da ricostruire una squadra senza il suo capitano e giocatore più rappresentativo. Di questo parliamo con Serino Rampanti nella nuova puntata di “Parola al Mister”.
Parola al Mister
Rampanti: “Zapata infortunato, a Vanoli il compito di cambiare strategie”
Serino, preoccupato per l’infortunio di Zapata? “Molto preoccupato perché era il giocatore basilare per questa squadra. Tutto era impostato affinché la palla arrivasse a lui. La base del gioco del Toro era far confluire i palloni verso Zapata, possibilmente facendo arrivare i rifornimenti dagli esterni, e da fondocampo. Abbiamo spesso detto che quest’anno le cose si sono complicate perché è stato ceduto il laterale che più aveva facilità nel servirlo, ossia Bellanova, ma lui comunque ha saputo farsi trovare pronto. Vanoli lavorava su questo tipo di azione”
Quali sono le contromisure? “Bisogna capire chi arriverà a gennaio per sostituirlo. Le caratteristiche degli altri attaccanti sono diverse. Sicuramente sarà difficilissimo trovare giocatori della qualità di Zapata, perché chi li ha non li cede a gennaio. L’allenatore, dunque, dovrà cercare alternative di gioco. Bisogna vedere se la squadra regge finchè non arriva un sostituto e poi l’allenatore dovrà lavorare per idee di gioco differenti verso la punta centrale che arriverà”.
Sanabria e Adams danno adeguate garanzie? “Sanabria ha fatto vedere in passato di poter fare bene in area di rigore, mentre Adams dà garanzie ma ha qualità diverse. Ha già dimostrato di aver propensione per essere concreto in zona gol; quindi, può anche darsi che lui riesca a sopperire a questa situazione. Io ho fiducia in Adams, è un giocatore che mi piace, è essenziale e ha pochi fronzoli, in più sa proteggere palla ed è rapido nel tiro”.
Cagliari-Torino è la prossima sfida, cosa ti aspetti? “Mi sembra che fuori casa il Toro abbia sempre fatto bene, sono poche le partite che i granata sbagliano lontano da Torino. Sono fiducioso anche perché il grave incidente di Zapata può essere una spinta motivazionale in più per cui si potrà riuscire a sopperire, almeno sul breve, a questa lacuna, che potrebbe essere supportata bene dalla compattezza di squadra, dalla voglia di fare, dalla voglia di battere questa sfortuna che si è abbattuta sul compagno. Se c’è unione di intenti il Torino può riuscire ad essere più determinato”.
Oggi, giornata speciale con la premiazione del Pallone Granata della vostra Associazione Ex Calciatori Granata. “E’ il secondo anno che organizziamo questo evento, è stata una bella idea. C’è una giuria di tutti ex calciatori granata che sceglie a maggioranza chi premiare. Si intende premiare chi si è distinto tecnicamente e moralmente nella stagione precedente. Per noi è motivo di orgoglio riuscire a trasmettere con questo gesto un pochino di valori insiti nella storia del Torino. Questo è il significato dei due trofei che diamo, ossia il Pallone Granata al miglior giocatore della stagione precedente, e poi il Premio Cozzolino, per il giovane che si è più distinto nell’annata precedente. Cozzolino è stato per quarant’anni il responsabile del settore giovanile granata e, dall’alto della sua esperienza, ha accompagnato tantissimi ragazzi nel percorso di crescita che li ha portati ad essere degni di indossare la maglia granata. Era davvero un grande personaggio, secondo me uno dei più grandi della storia del club”.
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