Le parole, mi hanno insegnato, hanno un peso. E ce l'hanno ancora di più quando a pronunciarle è una persona verso cui la stima è immensa, una persona in cui si sente di poter riporre fiducia.
columnist
“Resto al Toro”: tre parole dritte dritte al cuore
Non sono un'ottimista (mai), ma mi illudo facilmente, specialmente quando certe dichiarazioni vanno a toccare certi punti deboli, e Andrea Belotti è certamente uno di questi. In questa sonnolenta domenica senza Toro per la pausa Nazionale, dove qualche sprazzo di granata si è visto soltanto sotto la guida del nostro ex mister Giampiero Ventura, le dichiarazioni di Andrea sono apparse stamattina davanti ai miei occhi come una bomba a mano pronta ad esplodere nella mia testa.
Lui vuole restare, l'ha detto, è scritto proprio lì. Nessuna frase equivoca, nessun "vedremo a fine anno, per il futuro si vedrà..", ma un semplice "Io resto, ditelo ai miei tifosi".
Brividi.
Ma poi, ci penso, perchè non dovrebbe volerlo? Da ragazzo intelligente e ben consigliato sa che l'anno che porta ai Mondiali in una squadra dove tutti giocano per lui e dove ha la continuità di poter scendere sempre in campo da protagonista, è la scelta più sensata. Basta vedere la parabola discendente di alcuni dei nostri ex campioncini, per capire che non sempre un campionato estero in un top club è un passo in avanti per la carriera di un professionista, per quanto possa essere un palcoscenico ambito e da grandi cifre.
Ma non solo questo: io sono fortemente convinta che ci siano alcune sensazioni che nemmeno lui è in grado di spiegare, allo stesso modo in cui non si possono spiegare le emozioni più intense, i legami più stretti, come quelli tra un popolo e l'incarnazione vivente dei nostri valori.
Le parole hanno un peso, e se non sono sentite non vanno mai pronunciate. Ma se sono vere, queste parole vanno ripetute tutti i giorni.
"Io resto, ditelo ai miei tifosi". Messaggio ricevuto, Andrea... è arrivato fino al cuore.
Buonanotte granata...
Laureanda in Scienze della comunicazione ed imprenditrice, un cuore granata da 33 anni. Da tre stagioni a Toro News, condivido la mia insonnia post-partita e i miei sogni, primo tra tutti quello di un calcio fatto solo di emozioni e di un Toro composto da giocatori-bandiere.
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