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Il cambio della guardia
L'altra sera non ero, come penso gran parte dei fratelli granata, davanti allo schermo per guardare Ucraina-Italia. D'altronde c'era da seguire il nostro capitano "morale" Alessandro Buongiorno e quindi, al di là dell'importanza della qualificazione europea in palio, valeva la pena guardare quella partita. Per ironia del destino mi trovavo, invece, "dentro" lo schermo, ospite ad Orgoglio Granata su GRP a fianco del collega avvocato e rubricista di Toro News Enrico Tardy. E così, nel corso della trasmissione, era possibile seguire la partita solo a spizzichi e bocconi, più che altro nelle pause e per tramite dei racconti di seconda mano di chi poteva accedere alla videocronaca. Si viene in questo modo a sapere che Buongiorno tiene bene botta, mentre sul finire entra anche un altro nome a me molto caro, Matteo Darmian. L'anno prima di Bilbao, anziché abbandonare il Toro, come D'Ambrosio, subito evacuato all'Inter in cerca di rapidi denari, si fermò sotto la Mole ad un ingaggio molto basso, riferendo che lo doveva al club che aveva creduto in lui.
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L'anno dopo, come sappiamo, al termine di una stagione strepitosa, coronata dalle ultime due piccole imprese granata (derby e Bilbao), marchiate pure da suoi goal, venne acquistato da un club leggendario come il Manchester United, lì trovando molti più denari del collega D'Ambrosio, che pur essendo un buon giocatore impiegò ben più tempo di Matteo per affermarsi pienamente. Giusto così. I comportamenti contano ed è giusto che a ben comportarsi consegua l'essere meritatamente premiati. Alessandro è un Matteo 2.0. E meno male che ci sono Matteo e Alessandro perché il calcio e lo sport hanno bisogno di uomini come loro che incarnano e difendono valori comuni come la lealtà, l'educazione e il disprezzo per il denaro come unica motivazione nella vita. Sono bravi guardiani di un modo di concepire una professione come quella del calciatore con responsabilità, impegno e gratitudine.
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Uno, Matteo, ha già ampiamente dimostrato il suo valore, all'altro, Alessandro, auguriamo ogni bene, magari nel Toro, di cui bene incarna i valori. Ed in Italia-Ucraina, da un lato il sentire Alessandro titolare in Nazionale e dall'altro sentire partire Matteo dalla panchina, mi ha fatto pensare a un "cambio della guardia"... tinto di azzurro e di granata. E pur senza nulla vedere di quella partita mi sono emozionato. Così è il calcio. Grazie Matteo e grazie Alessandro. Noi tifosi abbiamo davvero bisogno di gente come voi.
Avvocato e mediatore civile e commerciale. Socio Fondatore dei Giuristi Granata - Toro Club Marco Filippi, dell'Associazione Curva Primavera per la Fondazione Stadio Filadelfia e dell'Associazione ToroMio. Attuale presidente del Comitato NOIF "Nelle origini il futuro" che unisce a ToroMio associazioni di varie tifoserie italiane nella promozione di una proposta di legge che introduca la partecipazione popolare nel mondo del calcio e dello sport.
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