Con il convincente successo di domenica contro il Cagliari, il Toro si è issato al quinto posto in classifica, eguagliando i punti conquistati dopo sette giornate, dal Toro neopromosso di Mondonico nella stagione 1990 1991. Fin dalle prime battute della gara si capiva che per i sardi non ci sarebbe stato scampo, in quanto i granata sono scesi in campo concentrati ed aggressivi, annullando ogni velleità degli avversari e le due reti che hanno consacrato la vittoria non sono state altro che la logica conseguenza della superiorità della squadra di Ventura. Così come la squadra di Mondonico ci fece sognare all’inizio degli anni novanta, anche questi ragazzi stanno riportando il Toro a vette inimmaginabili fino a poco tempo fa…….. Per tutta la settimana ho sperato di iniziare così il mio pezzo! Domenica sera, invece, mentre cercavo di digerire la delusione e di sbollire la rabbia sono caduto nel peggiore degli incubi di noi tifosi granata. Ossia l’antologia dei SE: SE… l’arbitro non avesse fischiato il rigore a favore del Cagliari, considerando involontario il fallo di mano di Glik, sicuramente il Toro non avrebbe perso. SE… l’arbitro non avesse annullato la rete regolare di Bianchi, sicuramente il Toro non avrebbe perso. SE… i ragazzi avessero approcciato in modo diverso l’incontro, sicuramente il Toro non avrebbe perso. SE… Mister Ventura avesse optato per il 4 3 3, sicuramente il Toro non avrebbe perso. SE… in attacco al posto di Tizio avesse giocato Caio, sicuramente il Toro non avrebbe perso. SE… Chiellini venisse espulso per doppia ammonizione quando commette un fallaccio assurdo, sicuramente giocherebbe in un'altra squadra. SE… vivessi il calcio in modo meno passionale sicuramente non avrei questo tremendo mal di stomaco che mi tormenta da oggi pomeriggio. Ecco un bell’esempio di SE che mi passavano per la testa, ma come ben sappiamo, i SE non cambiano la storia e soprattutto non portano punti in classifica. A dir la verità, indizi per questa débacle ce n’erano molti. Un successo clamoroso sette giorni prima e cosa molto più nefasta per il Toro, il dover giocare contro una squadra in crisi, ultima in classifica e mai vittoriosa in questo campionato. Tutti questi elementi non potevano fare dormire sonni tranquilli ai tifosi granata, perché come ben sappiamo, il Toro in questi casi viene colpito dalla “Sindrome del buon Samaritano”, regalando punti d’oro alla squadra derelitta di turno. Cosa è successo domenica pomeriggio è sotto gli occhi di tutti noi, gli episodi hanno condannato la nostra squadra riportando tutti quanti con i piedi ben saldi al terreno. Nessun volo pindarico, nessun sogno proibito di coppe europee, ma soltanto la consapevolezza che l’unico vero e plausibile traguardo è la salvezza, da raggiungere lottando come è stato fatto nelle precedenti partite. Il Toro visto contro il Cagliari è stato un Toro molle che inspiegabilmente non ha aggredito l’avversario in crisi fin dall’inizio, dando modo ai sardi di prendere fiducia nei propri mezzi, man mano che passavano i minuti. Purtroppo su quattro partite giocate in casa, ben due sono state perse, sebbene con l’Inter l’approccio fu decisamente migliore , ma il trend casalingo rimane comunque preoccupante. A mio avviso il Toro tornerà ad essere TORO soltanto SE lo stadio di casa tornerà ad essere un fortino inespugnabile e SE ogni partita verrà affrontata con la giusta dose di grinta e furore agonistico come insegna il manuale del Tremendismo Granata. Ed ora tutti quanti insieme: testa bassa e pedalare verso il traguardo, e che questa partita sia solo un brutto episodio! Beppe Pagliano
columnist
Saldature
Con il convincente successo di domenica contro il Cagliari, il Toro si è issato al quinto posto in classifica, eguagliando i punti conquistati dopo sette giornate, dal Toro neopromosso di Mondonico nella stagione 1990 1991.
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