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EDITORIALE

Se a mancare è la voglia di vincere

Gianluca Sartori Direttore 
Nella ripresa deludente di Reggio Emilia oltre alla qualità è mancato lo spirito giusto nonostante la scossa data da Juric: un segnale preoccupante

Dopo aver ripreso la partita subito con un’ottima reazione, e dopo aver concluso il primo tempo con una sensazione di netta superiorità, ci si aspettava un Torino in grado di vincere la partita del Mapei Stadium nella ripresa, contro un Sassuolo che si è confermato poca roba. Così non è stato e stavolta non è mancata solo la qualità (di certo qualche cambio offensivo in più avrebbe fatto comodo, e altrettanto sicuramente è netta la differenza di rendimento tra la fascia destra di Bellanova e quella mancina di Lazaro).

Ad essere mancata a Reggio Emilia è stata anche la voglia di vincere, perché nel secondo tempo è stato fatto troppo poco per portare a casa la piena posta in palio. Il colpo di testa di Zapata alla fine avrebbe potuto portare tre punti, è vero, ma è stata praticamente l’unica occasione creata nei secondi 45’. Non certo perché di fronte ci fosse una squadra impenetrabile, ma perché i granata si sono seduti sugli allori.

Questo è preoccupante se accade proprio nella settimana in cui Juric ha voluto alzare l’asticella pubblicamente, fissando l’obiettivo Europa. Se i giocatori per primi si adagiano e si accontentano di quello che stanno facendo, allora spetta anche alla società trasmettere certi tipi di messaggi. Sicuramente una campagna-prestiti invernale condotta al risparmio per necessità economiche non ha aiutato a trasmettere ai giocatori quel pizzico di motivazioni in più. Juric – con tutti i suoi difetti – ha provato ad alzare l’asticella, l’auspicio è che non rimanga l’unico.