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columnist
Se tutti vogliamo che il “Gallo” resti con noi, io rientro nel gruppo che vorrebbe che anche Daniele Baselli rimanesse al Toro.
Lo dico dopo averlo visto con attenzione nell'arco di questi due campionati, dopo essermi imbufalito per una sua iniziale timidezza caratteriale, dopo essermi interrogato sull’idoneità del suo fisico esile a consentirgli di diventare un calciatore di livello.
Penso Baselli sia migliorato molto tecnicamente e tatticamente, non è diventato un culturista, come si può notare, né un leader alla Naiggolan, ma ha fatto passi in avanti importanti.
Tecnicamente ha fatto assist ottimi e anche qualche gol, nelle ultime due gare con Inter e Udinese mi é piaciuto molto anche per intensità di corsa.
Ha l’età giusta per mettere le radici in una squadra che voglia scalare posizioni in classifica, invece che peregrinare tra una panchina e l’altra di qualche club apparentemente superiore al Toro.
Ben conscio che sull’espressione “percorso di crescita” esista un diritto di esclusiva noto a tutti, mi sembra giusto dare fiducia ad un ragazzo come Daniele e considerarlo un pilastro del Toro del futuro.
Sulla partita di ieri conta solo una cosa: il dissennato 4-1-5 del finale di partita ha avuto portato ben due buoni risultati: la rimonta e il fatto di aver forse trovato un ruolo a Lijaic…
Insomma un sei al superenalotto…
Avvocato penalista, appassionato di calcio (ha partecipato al corso semestrale di perfezionamento in diritto e giustizia sportiva presso Università di Milano), geneticamente granata, abbonato al Toro da circa trent’anni.
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