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columnist
Lo dico chiaramente: il mercato pedatorio aperto fino al 31 agosto e poi nuovamente nel periodo invernale è aberrante. L'acquisto dei calciatori ormai è equiparabile a quello delle auto: prestito biennale con diritto di riscatto, contro riscatto, diritto di riacquisto, pagamento rateale.
Di fatto neppure i giocatori stessi sanno più a quale società appartengono. Con queste premesse avere il mercato aperto quasi tutto l'anno è follia. Oggi un calciatore può giocare due domeniche contro la stessa squadra ma con due casacche diverse.
È vero che sono professionisti, ma i tifosi no, esigono un minimo di senso di appartenenza che duri più di sei mesi anche senza bacio della maglia...
Abbiamo sopportato gli antenati italiani che hanno reso italici calciatori di continenti differenti, almeno lasciateci il tempo di conoscere, affezionarci, criticare un giocatore che indossa la nostra gloriosa casacca almeno fino al prossimo certificato medico per stress... Sinceramente questo vortice di acquisti, cessioni, prestiti non capisco a chi giovi.
Cosa c'entra questo mio sfogo con il Toro?
Dove si parla di identità, appartenenza , maglia, si parla di Toro.
Avvocato penalista, appassionato di calcio (ha partecipato al corso semestrale di perfezionamento in diritto e giustizia sportiva presso Università di Milano), geneticamente granata, abbonato al Toro da circa trent’anni.
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