columnist

Singing Toro in the rain

Maria Grazia Nemour
Sotto le granate / Torna la rubrica della nostra Maria Grazia Nemour

 

E che puoi fare un sabato di pioggia, a Torino? Andare a vedere Manet, scordatelo. Danno qualche prima visione? No, se sei a Torino e vuoi esplodere di adrenalina, non ti puoi perdere il concerto del Toro.Piove? Meglio. Singing TORO in the rain!

Preparati, Belotti sarà il primo a cantare sotto alla pioggia ma qualcuno intorno a te prontamente commenterà: perché noi segniamo subito, e poi perdiamo. Il Toro è come una famiglia e in ogni famiglia c’è lo zio che al pranzo di Natale, prima del polpettone, vorresti far volare giù dalla finestra. Ma ti trattieni. Ti trattieni perché sei troppo impegnato a urlare, abbracciare, saltare: ma che concerto-spettacolo ha organizzato stasera, il Toro? Non hai il tempo di dire che l’assist di Belotti per Ljajic è stato impeccabile, che già Benassi gorgheggia il terzo gol. Piove. Piove sull’orchestra di Valdifiori, su tutti gli strumenti, nessuno escluso. Piove su Barreca (che canterà Toro fino al 2021!) e Zappacosta che solcano il campo in lunghezza, senza tregua. A fine partita, il campo sarà pronto per la semina, tanto lo avranno lavorato.

Il Cagliari si presenta a Torino con i nostri stessi punti in tasca, ma altro che cantare, apre bocca giusto Melchiorri, che sorprende Barreca non in abilità ma in centimetri di altezza e tun, colpo di testa. I nostri soliti mal di testa. Rastelli ha peccato di presunzione pensando che schierare un Cagliari speculare al Toro avrebbe pagato. Non a Torino, non stasera. Il Toro continua a scegliere una musica che il Cagliari non sa suonare, schiocca le dita e impone un ritmo che il Cagliari non può tenere. Piove sulle dita di Miha, che sfiorano le corde giuste del Toro, facendolo vibrare.

Storari,  dopo aver fatto per anni il corista di Buffon ha preso e se è andato a cantare a Cagliari, dove non manca di far 3-4-5 stecche a partita, fuori casa. Perché il Cagliari se perde, lo fa da bulimico, di gol ne tira giù a manciate. Non sarà tutta colpa di Storari, certo, è che quel suo passato a strisce proprio si fa fischiare.

 Piove sul 69esimo, quando Ljajic lascia la scena a Martinez. Avrei voluto godere di un suo assolo stasera, perché Martinez ha un tremendismo innato, è un peccato assistere all’inappagamento della grinta. Rimane asciutto nonostante questo Toro così bagnato, stasera.

Piove pure sul 77esimo, quando lo stadio si alza in piedi per omaggiare l’uscita del Frank Sinatra di questa grande serata passata a cantare sotto la pioggia: Belotti! Belotti, il canto dolce del feroce Toro.

“I’m singing in the rain” canticchio ormai senza voce, saltellando da un seggiolino all’altro, a partita finita e ola trionfale consumata. Ignoro il solito zio da defenestrare a Natale che scendendo le scale commenta: vabbe' che c’era il Cagliari stasera, ma come la mettiamo con la Juve? E il Napoli? “Just singing in the rain” continuo a cantare uscendo dallo stadio, prendendo l’acqua in faccia, “What a glorious feeling”. Che sensazione gloriosa.