Settimana intensa quella appena trascorsa. Abbiamo visto e sentito di tutto e messo in bacheca anche una Coppa Italia Primavera. Contro il Chievo affamato di punti i nostri eroi avevano poche energie. Come quando il telefonino ha solo più una tacchetta di batteria e cerchiamo disperatamente un po' di corrente per ricaricarlo.
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Slow motion
Abbiamo giocato a ritmi balneari contro una squadra modesta, impaurita e molto chiusa. Risultato: un paio di occasioni non sfruttate ed uno scarno zero a zero. Mi sono quasi assopito davanti all'elettrizzante spettacolo nonostante il succo di frutta, le patatine e i fruttini che Buffon mi aveva suggerito di acquistare.
Un classico Toro modello "trasferta" direi, ma con un punticino in saccoccia. Rimaniamo con due punti in più rispetto a quelli dello scorso anno e con il risultato di sabato abbiamo allontanato il rischio di rientrare nella corsa per l'Europa (obiettivo del precedente tecnico, sia chiaro).
Ho un desiderio: vorrei Belotti migliorasse tecnicamente e fosse più lucido sotto porta che guardasse il portiere prima di calciare, piazzasse il pallone, insomma crescesse un po'. Ha troppa foga, un po' come il primo Immobile. È giovane, ma ora è il momento di fare dei progressi.
Avvocato penalista, appassionato di calcio (ha partecipato al corso semestrale di perfezionamento in diritto e giustizia sportiva presso Università di Milano), geneticamente granata, abbonato al Toro da circa trent’anni.
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