''Dove si va, cosa si fa, questa sera?'' Prendo spunto dalle parole di Eros Ramazzotti per fare e farmi qualche domanda. La sensazione dopo la vittoria con l'Empoli è stata ambivalente. Da un lato la soddisfazione di aver finalmente portato a casa una vittoria in una partita difficile da giocare e da sbloccare, contro un'avversaria con più motivazioni e stimoli. Dall'altra la sensazione che siamo si' sulla buona strada, ma senza davvero sapere per dove. Sia chiaro, ogni partita che il Toro vince è un bel regaloche i ragazzi e Vanoli fanno a noi tifosi. Allo stesso tempo, purtroppo, è difficile mantenere l'entusiasmo nei giorni dopo il match, quando si guarda la classifica e ci si rende conto che da qui alla fine della stagione siamo comunque destinati a navigare nel mare della mediocrità. Ad accrescere l'insofferenza stavolta hanno contribuito le parole della società sul sogno europeo ancora in vita.


GRANATA DALL'EUROPA
Sogni proibiti
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Detto che sognare è certamente lecito, avrebbe certamente più senso alimentare sogni ad occhi aperti ad inizio stagione facendo le scelte giuste e investendo il necessario, piuttosto che lanciarsi in immaginari sogni pindarici chiudendo gli occhi di fronte ad una classifica che ci vede a dieci punti dall'ottavo posto a nove giornate dalla fine. Intendiamoci: è giusto e doveroso celebrare la recente serie di vittorie e godersi i miglioramenti della squadra e del mister, ma quando poi si vedono i Viola strapazzare i gobbi e il Bologna rifilarne cinque alla Lazio alimentando non sogni, ma concrete speranze di Champions, credo che a tanti tifosi (soprattutto gli attempati) non possa non venire un poco di magone.
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E' vero che i paragoni con le altre realtà sono difficili (ad esempio il sistema Atalanta è un unicum nel panorama calcistico europeo), ma una domanda lasciatemela fare: possibile che a noi la stagione giusta non tocchi mai? Possibile che per noi perfino i sogni infranti si siano limitati a una comparsata e agli ottavi di EL con l'Atletico Bilbao, mentre Viola, Atalanta, Lazio, Napoli (e ora anche il Bologna) calcano palcoscenici europei da protagonisti? Sabato sera, mio figlio è venuto a commentare la gara con l'Empoli, felice per il gol di Vlasic e per le convocazioni di Ricci e Casadei. Io gli ho spiegato come fosse meraviglioso vedere tutta quella gente allo stadio e abbiamo cercato le date giuste per una prossima partita da vedere insieme al Grande Torino. ''Dai che se superiamo l'Udinese siamo al decimo posto'': mi ha detto speranzoso. Ci siamo dati il cinque e io ho sorriso contento. Dentro pero' ho sentito un piccolo, silenzioso, dolore per quello che io ho potuto vivere, e che lui, invece, non puo' neanche sognare.
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