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Sotto la lente: analisi Juventus

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Torna l'appuntamento con la rubrica di Francesco Bonsi: "Ma come gioca la Juventus? Quali sono i suoi principi di gioco? E come approcceranno la partita?"
Francesco Bonsi

Nel 8° giornata di campionato, il Toro deve subito far visita alla Juve di Max Allegri, in quello che sarà il 157° derby di Torino, nella storia della Serie A. I granata non arrivano in forma alla partita, dato che ha perso 2-0 contro la Lazio e ha pareggiato 0-0 contro l’Hellas Verona. Ma neanche i rivali arrivano al top della condizione, perchè se la convincente vittoria 1-0 contro il Lecce ha portato entusiasmo, lo scialbo pareggio a reti bianche contro l’Atalanta ha deluso e non poco la piazza. Gli infortunati non mancano né da una parte, né dall’altra. In casa Toro si sono da poco

infortunati Buongiorno, Sazonov e Soppy, mentre Djidji e Vojvoda sono ancora ai box. Zima è da poco a disposizione e questo costringerà Juric a schierare Tameze nel ruolo di difensore centrale destro. Invece i bianconeri dovrebbero aver recuperato Milik, ma Alex Sandro è ancora out e Vlahovic è ancora in dubbio. Recente è la notizia dell’infortunio di Chiesa, che complica ancor di più la situazione. Ma come gioca la Juventus? Quali sono i suoi principi di gioco? E come approcceranno la partita? Il loro sistema di gioco è un 1-3-5-2, che ha però subito delle variazioni tattiche rispetto all'anno scorso. Sabato dovrebbero esserci Szczesny in porta, Gatti, Bremer, e Danilo in difesa, Cambiaso e McKennie sulle fasce, Locatelli, Rabiot e Fagioli a centrocampo e, a meno di sorprese, il duo d'attacco Kean-Milik.

Costruzione e sviluppo

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In fase di costruzione, ai tre centrali difensivi, si aggiungono Locatelli, Cambiaso che stringe, e uno tra Fagioli e Miretti a seconda di chi giochi.

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L'ampiezza viene quindi occupata da McKennie a destra, e da Rabiot a sinistra che si è allargato. Questo tipo di costruzione permette a Cambiaso di sfruttare le sue qualità tecniche, venendo dentro al campo, e a Rabiot di sfruttare la sua velocità, attaccando gli spazi esterni.

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Su entrambi i lati, uno dei due attaccanti tende sempre a venire incontro al pallone, in modo da portare via un uomo e liberare uno spazio dove può inserirsi un centrocampista.

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Ma la catena più utilizzata è quella di sinistra, formata da Rabiot, Chiesa e Cambiaso: in questo caso Rabiot attacca la profondità, Chiesa si muove nello spazio liberato a sinistra, portandosi con sé il braccetto, e liberando lo spazio per l'inserimento di Cambiaso che andrà alla conclusione.

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Rifinitura

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Anche in fase di rifinitura, la tendenza è sempre quella di andare a utilizzare il fianco sinistro, rispetto a quello destro, ma la disposizione subisce delle variazioni. Il braccetto, sul lato palla, avanza portandosi sulla linea del mediano, mentre gli altri due centrali rimangono dietro per le coperture preventive. A sinistra, l'ampiezza non viene più data da Rabiot, ma da Chiesa, che può così sfruttare le sue abilità nel 1v1. Il centrocampista francese può effettuare delle corse nel mezzo spazio, per mettere ancor più in difficoltà la difesa avversaria, Cambiaso sta in appoggio, e Miretti occupa una posizione vicina a Vlahovic.

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La Juventus è 4° in Serie A per numero di cross riusciti (27), e questo perché occupa sempre la zona esterna con due o più giocatori, trovando sempre l'uomo libero che possa crossare.

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Nella passata stagione, questo aspetto ha messo in grande difficoltà il Torino, che ha subito tutti e cinque i gol (tra andata e ritorno) su corner o cross in mezzo all'area di rigore. Quest'ultima viene sempre occupata da tre o quattro giocatori, che sono la punta, l'esterno sul lato opposto, e una o entrambe le mezzali.

Prima pressione

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L’atteggiamento della prima pressione può variare da partita a partita. Contro l’Udinese, per esempio, hanno optato per un pressing alto, con marcature a uomo nella zona. Sul terzo centrale si alzava in pressione una mezzala, ed è probabile che questo tipo di pressione venga replicata anche contro il Torino.

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Ma la Juventus è 16° in Serie A per PPDA (passaggi concessi alla costruzione avversaria), e questo denota come la squadra, nella maggior parte dei casi, abbia un atteggiamento piuttosto attendista, schierandosi con il 5-3-2.

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Quando i centrocampisti si alzano troppo in pressione, può liberarsi uno spazio tra la linea di centrocampo e quella difensiva, e per questo diventano cruciali gli anticipi dei difensori.

Ripiegamento

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Il 5-3-2 viene utilizzato anche quando la squadra ripiega completamente nella propria metà campo, spesso con tutti i riferimenti.

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L'atteggiamento è alquanto passivo, e gli unici segnali di pressing sono portati dalla mezzala e l'esterno lato palla, lasciando liberi pochissimi spazi.

Transizioni

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Quando il pallone viene recuperato, si va sempre alla ricerca di uno dei due attaccanti, che ha il compito di controllare il pallone, attirare su di sé il pressing dei difensori avversari, e smistare il pallone per un centrocampista o un esterno, che accompagnano l'azione, e possono attaccare uno spazio vuoto.

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Quando la squadra perde il controllo del pallone, Locatelli cerca subito di bloccare la ripartenza avversaria, e se non dovesse bastare, devono essere i difensori ad anticipare gli attaccanti, ricorrendo anche al fallo tattico, nel caso in cui servisse. Se il tentativo di riaggressione non dovesse andare a buon fine, si ripiega velocemente, cercando di recuperare le posizioni di partenza.

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Il Torino non esce vincitore dal derby da più di 8 anni, e questo è sicuramente dovuto, anche, ad un problema mentale. Ma la Juventus rimane una squadra difficile da battere, per via della sua solidità difensiva e della qualità tecnica dei suoi interpreti. Mister Juric deve trovare il modo di scardinare una difesa quasi insuperabile, che però nelle prime partite di questa stagione, ha dovuto andare incontro a diverse difficoltà. Ma bisogna porre grande

attenzione anche alla fase difensiva, dato che nell'ultimo derby, il Toro ha subito ben 4 gol, a causa di una scarsa difesa dell'area di rigore. Ciò che è sicuro, è che per tornare a battere i rivali cittadini, serve una prestazione di alto livello, e un atteggiamento diverso da quello mostrato nelle ultime uscite.

(I dati citati sono stati raccolti da Soccerment)

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