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sotto la lente

Sotto la lente: Bologna-Torino

Francesco Bonsi
I granata crollano nel secondo tempo e vengono battuti da un Bologna cinico

Alla 13° giornata di campionato, nel suo miglior momento della stagione, il Torino cade in casa del Bologna, che vince 2-0. La partita viene decisa da alcuni episodi evitabili, e da un atteggiamento imperdonabile manifestato nel secondo tempo, dove sono arrivate entrambe le reti. Il Bologna, a differenza delle precedenti partite, è sceso in campo col 4-3-3, con Skorupski tra i pali; Kristiansen, Calafiori, Beukema e Posch in difesa; Fabbian, Aebischer e Ferguson a centrocampo; Saelemaekers, Zirkzee e Ndoye in attacco. Il Toro ha schierato la stessa formazione vista a Monza, con però l'inserimento di Gemello in porta al posto di Milinkovic-Savic, e che sarà decisivo a favore degli avversari. La partita è stata controllata dai granata nei primi 45 minuti, e poi ribaltata completamente dai rossoblù nella ripresa, anche se a livello di pericolosità offensiva c'è sempre stato un sostanziale equilibrio.

Le rotazioni del Bologna

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La strategia del Bologna in fase di possesso è stata quella prevista nell’analisi preview, infatti durante la prima costruzione, Beukema si alzava al fianco di Aebischer per lasciare spazio a Skorupski.

Gli esterni si alzavano poi sul terzino in possesso del pallone, che poteva ricercare l’esterno alto alle spalle del laterale granata. Il sistema di gioco dei rossoblù è stato però fermato dall’ottimo lavoro nelle marcature preventive da parte dei difensori granata, che hanno garantito grande solidità.

Il controllo del centrocampo

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In fase di possesso, il Toro ha cercato di mettere in difficoltà gli avversari con tante rotazioni a centrocampo, in modo da scalfire la grande solidità centrale dei rossoblù. Si è venuto a creare più volte un quadrilatero formato da Linetty, Ilic, Vlasic e Sanabria, che come vediamo dalla sua heat map, ha toccato diversi palloni anche nel primo terzo di campo.

L'obiettivo dei granata era quello di avere la superiorità numerica sulla trequarti, e di aggirare il pressing a uomo del Bologna, giocando dietro le linee.

Il Bologna si è disposto sempre con un 4-1-3-2, a prescindere dalle posizioni dei singoli giocatori. A centrocampo si formava un rombo, che dal principio, aveva lo scopo di bloccare quello dei granata, con questi 6 giocatori che oscillavano a seconda di dove si muovesse il pallone.

Girando la sfera da una parte all'altra del campo, il Toro poteva far saltare le marcature avversarie, e liberare il centro del campo. È interessante a questo punto capire il movimento di Aebischer, che in si univa alla linea difensiva, la quale accettava di scappare e ripiegare nella propria trequarti.

Un altra chiave che ha ostacolato il Bologna, è stata la costante imbucata in direzione di Zapata. Come attendevamo, i due difensori centrali potevano disgregarsi facilmente, con Calafiori che ha infatti marcato a uomo Sanabria e Beukema che ha seguito gli inserimenti di Zapata. Il colombiano ha messo in difficoltà il difensore olandese, che spesso non è riuscito a contenerlo, come in occasione del gol del vantaggio di Vlasic (poi annullato), sviluppato in seguito ad un movimento in profondità dell'attaccante del Toro.

Il crollo nel secondo tempo

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Nella seconda frazione, c'è stato un crollo inspiegabile (non è il primo nelle 3 stagioni della gestione Juric) da parte dei granata, che hanno perso il controllo del match, e hanno concesso più libertà agli avversari. Il miglior Bologna è venuto fuori proprio nel secondo tempo, concretizzando al massimo le opportunità create. Il primo gol deriva proprio dal movimento in avanti di Beukema (già visto in precedenza) che passa dietro a Ilic e Sanabria, attratti solo dal pallone.

Il numero 31, a palla scoperta, può servire l'inserimento in profondità di Fabbian, che corre a più di 33 km orari e supera tutta la difesa del Toro, compreso il portiere Gemello, autore di un'uscita dai pali sbagliata.

Vediamo bene dall’immagine come Tameze viene attratto dalla posizione esterna Saelemaekers, e finisce per concedere troppo spazio a Fabbian, il cui inserimento non viene assorbito né da Linetty, né da Buongiorno. Nel finale di partita la squadra si disunisce completamente, i giocatori sono attratti solo dal pallone e ne viene fuori una pressione scoordinata. Rimangono dietro solo Rodriguez e Vojvoda, i quali non riescono a mandare in fuorigioco Zirkzee, che chiude la gara.

Gli episodi sono girati male al Toro, con un gol di Vlasic annullato dal VAR per una deviazione minima in fuorigioco e un intervento sbagliato di Gemello che ha causato il gol del vantaggio avversario. Allo stesso tempo è inaccettabile che gli uomini di Juric abbiano avuto un calo così evidente nel secondo tempo, che è l'ennesimo da 3 anni a questa parte. Basti pensare che, sotto la guida dell'allenatore croato, i granata sono riusciti a vincere una sola volta da situazione di svantaggio (contro l'Empoli nel 2022 che ha avuto due espulsioni). Questa incapacità di reagire deve far riflettere tutto l'ambiente, dallo staff fino alla dirigenza.

Francesco Bonsi, nato a Ferrara, ha 16 anni e tifa Torino e Spal. Lavora come match-analyst in una squadra di prima categoria, e il suo sogno è quello di farlo professionalmente. Oltre a questo, si dedica a scrivere analisi su Twitter e per varie testate giornalistiche.

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