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SOTTO LA LENTE

Sotto la lente: Monza-Torino

Francesco Bonsi
I granata portano a casa un solo punto, ma la prestazione ci dice di più: l’analisi tattica del match

Il Torino non è riuscito a trovare la terza consecutiva in campionato, che è sfuggita a causa di diversi episodi, arbitrali e di campo. Il punteggio di 1-1, nella gara contro il Monza, ha impedito ai granata di agganciare Roma e Bologna, ma dalla prestazione si possono ricavare segnali importanti. Ilic si è finalmente riscattato dopo un periodo negativo, con un gol che ha portato il momentaneo vantaggio, e un ottimo lavoro in fase di sviluppo: il serbo ha totalizzato 5 occasioni create e 14 passaggi nell’ultimo terzo di campo, oltre alle 3 conclusioni verso lo specchio della porta. Ulteriori segnali positivi sono arrivati da Zapata, che dopo diverse partite buie, è finalmente riuscito ad incidere con un assist e tanta sostanza.

Nonostante il leggero calo nel secondo tempo, la prima frazione è stata dominata dal Toro, che ha messo in difficoltà i ragazzi di Palladino: vediamo come.

IL DOMINIO SCHIACCIANTE COL PALLONE

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I granata sono scesi in campo schierandosi con il modulo che conosciamo già, ovvero il 3-5-2, così come il Monza, che non ha rinunciato al suo 3-4-2-1.

Il pressing del Monza non ha dato fastidio al Toro, che in fase di prima costruzione ha utilizzato un rombo formato da Tameze, Buongiorno, Rodriguez e Ilic, o in alternativa di quest’ultimo, Linetty. Il centravanti Colombo si occupava di Buongiorno, mentre i trequartisti marcavano Tameze e Ilic: Questo liberava spazio a Rodriguez, che poteva condurre palla nella metà campo avversaria.

Se D’Ambrosio rompeva la linea per andarlo a contrastare, si liberava uno spazio alle sue spalle, che poteva essere occupato dagli inserimenti di Ilic.

Ma molto più spesso il Monza andava a bloccare molto bene l’attività del Toro sulle catene laterali, costringendo i granata a sviluppare in un’altra zona del campo.

Passando dal centrocampo, il Toro attirava i centrocampisti brianzoli, trovando quindi spazio alle loro spalle, utilizzato per servire Vlasic e Sanabria.

L'occupazione della trequarti è stata buona, dato che è stato permesso a Sanabria e Vlasic di svariare con continuità, per fornire una linea di passaggio in più. Nell’esempio sottostante

vediamo uno scambio tra Zapata, Vlasic e Sanabria, che si concluderà con un tiro del croato, deviato da un tocco con la mano di un giocatore biancorosso.

Un movimento che ha messo in seria difficoltà gli avversari, è stato quello ad allargarsi da parte di Zapata, provato frequentemente anche nei precedenti incontri. Nella successiva immagine vediamo nettamente come il colombiano sposti il proprio raggio d’azione sulla fascia sinistra, potendo giocare e vincere l’uno contro uno contro Caldirola, che ha propiziato il gol annullato a Ricardo Rodriguez.

Un movimento simile lo vediamo anche in occasione del gol annullato ad Ilic: Zapata lascerà di nuovo Caldirola sul posto, e servirà un assist perfetto al suo compagno di squadra.

LA DILIGENTE FASE DIFENSIVA

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In fase di costruzione, il Monza ha operato la solita struttura, passando di fatto ad un 4-2-3-1: Kyriakopoulos rimaneva bloccato affianco ai difensori centrali, mentre Ciurria si spingeva in avanti, accoppiandosi con Rodriguez.

Ma questa disposizione ha invece facilitato il Toro nelle marcature: i due attaccanti marcavano i due difensori centrali, mentre le due mezzali si occupavano degli interni di centrocampo. Sui due terzini, uscivano come sempre Lazaro e Bellanova, a seconda del lato su cui si trovava il pallone. Questo ha impedito al Monza la costruzione bassa e costretto Di Gregorio ad effettuare diversi rilanci lunghi.

Anche quando era necessario ripiegare, i granata hanno seguito i propri principi in modo efficace. Tameze esce sul proprio riferimento Pessina, e allora Linetty prende il suo posto in mezzo alla difesa, coprendo anche Bellanova, che è pronto a pressare l’esterno sinistro. Sul lato opposto, Lazaro ripiega per ristabilire superiorità nella linea difensiva.

GLI INSERIMENTI DI COLPANI

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Ciò che ha veramente messo in difficoltà il Toro, sono stati i costanti inserimenti senza palla da parte dell’uomo più pericoloso nelle file avversarie: Andrea Colpani. In un primo momento, questi inserimenti sono stati assorbiti molto bene da Linetty, che ha offerto un’altra prestazione di grande sacrificio.

Il problema si è presentato quando Linetty è dovuto uscire forzatamente dal campo per infortunio, facendo spazio al giovane Gineitis. Il lituano si è trovato a giocare mediano, e non più mezzala come nelle partite antecedenti. Questo l’ha reso più esposto, ed infatti, sul gol

del pareggio, Gineitis si è lasciato scappare Colpani alle sue spalle, sbagliando il tempo d’intervento sul lancio lungo avversario.

La prestazione lascia sicuramente l’amaro in bocca, per il fatto di averla persa a causa di un errore grossolano, ma anche per le avverse decisioni arbitrali, che hanno fatto storcere il naso a Juric e ai giocatori. Ma i granata sono riusciti ad imporsi ancora una volta, lasciando speranze per il futuro sulla scia del cambio di modulo, che a giudicare dai risultati, sta finalmente funzionando.