Nella 4° giornata di Serie A, abbiamo finalmente potuto vedere un Torino convincente, che ha vinto 3-0 sul campo della Salernitana. Zapata e Radonjic hanno trovato un'intesa strabiliante, e sono andati più volte al tiro, ma tutti i giocatori scesi in campo sono stati molto abili nel produrre azioni pericolose. Oggi verranno analizzate le tendenze tattiche di quello che possiamo definire un nuovo Toro.
FOCUS
Sotto la lente: Salernitana-Torino
Nella formazione titolare c'è la stessa difesa che Juric ha schierato dall'inizio del campionato. A centrocampo, l'assenza di Ilic costringe il mister a schierare Ricci e Tameze, mentre sulle corsie ci sono Bellanova a destra e Lazaro a sinistra, che prende il posto dell'indisponibile Vojvoda. Davanti bisogna rinunciare a Vlasic, per un problema riscontrato in giornata, e ci sarà quindi l'opportunità di schierare dal 1' Demba Seck, affiancato da Zapata e Radonjic.
Paulo Sousa schiera la sua Salernitana a specchio, con il 3-4-3 che sta utilizzando dall'inizio della stagione, e che finora ha portato a zero vittorie in campionato.
SVILUPPO PALLA A TERRA O DIRETTO
—Statistiche alla mano, la Salernitana ha creato più occasioni da tiro rispetto al Torino: i campani hanno tirato 14 volte, di cui 4 in porta, mentre i granata in maglia bianca, sono andati a concludere in porta 3 volte su 11 tiri totali. Ciononostante, il Toro ha creato occasioni più nitide, creando 1,83 xG (gol attesi) totali contro gli 0,70 degli avversari.
Come costruzione ne veniva alternata una più ragionata, ad una più diretta. Per creare superiorità numerica contro i 3 attaccanti avversari, Ricci si abbassava sulla linea dei 3 difensori, formandone una da 4.
Un movimento svolto spesso per andare a ricevere in zona luce, è stato quello di Lazaro verso il centro del campo, consentendo peraltro a Radonjic di isolarsi a sinistra. Nell'immagine raffigurata, Lazaro riceve il pallone e decide di appoggiarsi a Zapata, che con un tocco serve l'inserimento del serbo.
Il ruolo del numero 91 è stato fondamentale per lo sviluppo diretto del Torino: Milinkovic-Savic ha effettuato ben 32 passaggi lunghi(numero più alto in questa stagione), e Zapata ha vinto 5/8 dei duelli aerei nei quali ha battagliato.
Il colombiano si è sacrificato tanto per far salire la squadra, e per mandare al tiro i compagni, specialmente uno di loro. Nell'illustrazione vediamo che Zapata elude la pressione del proprio marcatore, costringendo il braccetto destro a stringere, e liberando di conseguenza Radonjic.
L'intesa tra i due si è vista anche in situazioni dove non si sono scambiati la palla, ma lo vedremo gradualmente.
SUPERIORITÀ SULLE CATENE
—Finalmente sulle catene laterali si è tornati a vedere grande movimento, con scambi di qualità. Il gol del vantaggio arriva su corner, che però nasce proprio da uno sviluppo sulle catene: Bellanova riceve un cambio gioco dalla sinistra, può puntare l'avversario, ma invece serve l'inserimento di Zapata nel mezzo spazio, che mette poi una gran palla in area per Radonjic, che sfiora la rete.
Finalmente è tornato il costante utilizzo dei braccetti invasori, che può far guadagnare superiorità numerica. Nel primo esempio Rodriguez si inserisce alle spalle del proprio marcatore, costringe l'esterno destro a seguirlo e libera Radonjic.
Nel secondo esempio Bellanova dà l'ampiezza a destra, Seck si abbassa e serve Tameze dentro al campo, successivamente Schuurs attacca rapidamente lo spazio liberato da Seck e arriva in area di rigore palla al piede.
Ma non sono gli unici: anche i due interni di centrocampo hanno partecipato attivamente a diverse rotazioni sulle catene laterali. Vediamo prima Tameze tagliare esternamente, trascinare via un marcatore, e liberare Radonjic nel mezzo spazio.
Poi in un'altra situazione, vediamo una triangolazione fatta molto bene tra Lazaro che appoggia, Radonjic che imbuca e Ricci che si inserisce nello spazio.
FASE DIFENSIVA
—Prima di parlare delle transizioni, bisogna prima capire qual è stato l'approccio difensivo del Toro. In una squadra allenata da Juric, è consuetudine vedere tutti gli elementi della squadra marcare a uomo con un baricentro alto, e per certe fasi della partita è stato appunto così.
Ma il pallino del gioco è stato ugualmente mantenuto dalla Salernitana(55% di possesso palla nel primo tempo e 56% nel secondo tempo), che non si è limitata a muovere il pallone nella propria metà campo, ma è arrivata anche nel terzo di campo avversario. Questo perché Juric ha accettato di difendersi con un baricentro basso, pur non subendo mai il gioco avversario, poiché il fine era sempre quello di recuperare il pallone con degli anticipi dei due braccetti, Rodriguez e Schuurs, che hanno effettuato 2 intercetti ciascuno (così come Tameze e Bellanova).
TRANSIZIONI
—Difendersi con un baricentro più basso del solito, ha permesso al Toro di poter effettuare delle transizioni molto pericolose, che infatti hanno portato a segnare 2 gol.
In occasione della rete del raddoppio, Bellanova dirige il contrattacco, fino a quando viene raddoppiato. Seck accompagna però l'azione, e visto che il suo inserimento non viene assorbito da nessuno può ricevere il passaggio di Bellanova e servire Radonjic sul lato opposto. Il cambio gioco non è perfetto, ma Mazzocchi è in ritardo a tornare, sbaglia, e regala a Radonjic un'occasione per tirare, che lui non fallisce.
Mentre sul gol del 3-0, Bellanova arriva a metà campo, e serve Seck in profondità che si gioca l'1v1, lo vince e può andare sul fondo.
Il senegalese serve di nuovo Bellanova, che nel frattempo aveva accompagnato l'azione e può mettere un cross in mezzo. Zapata attacca il primo palo, mentre Radonjic rimane a rimorchio: i movimenti dei due sono perfettamente coordinati e mandano in crisi il reparto difensivo della Salernitana.
Nella maggior parte dei casi, il Toro non ha subito transizioni veloci da parte degli avversari, dimostrando ancora una volta, l'abilità dei propri giocatori nell'anticipo.
Per la prima volta in stagione, il Torino è sceso in campo mostrando idee di gioco e tendenze tattiche convincenti, che hanno portato a segnare 3 gol e guadagnare 3 punti. L'arrivo di Duvan Zapata ha chiaramente cambiato qualcosa all'interno dello scacchiere di Ivan Juric, dando nuova linfa ad una squadra che era diventata troppo prevedibile.
Ora c’è legittimamente da domandarsi se anche nelle prossime gare contro Roma e Lazio, i granata possano replicare, almeno parzialmente, la prestazione di lunedì. Di sicuro, questa vittoria può dare grande motivazione per i prossimi impegni, che possono essere affrontati con una nuova impalcatura rispetto alle precedenti giornate.
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