01:13 min
SOTTO LA LENTE

Sotto la lente: Udinese-Torino

Francesco Bonsi
Il Toro torna vincere con una prestazione più che convincente

Dopo un mese complicato, il Toro torna alla vittoria battendo l’Udinese con merito e con una prestazione che finalmente lascia i tifosi soddisfatti e appagati. Nonostante le assenze di uomini importanti come Djidji, Tameze e Ilic (oltre a quella di Schuurs fino al termine della stagione), Ivan Juric ha saputo schierare una formazione che si è poi rivelata tra le più proficue in stagione. Vojvoda è tornato nel ruolo di braccetto di destra, Gineitis è stato confermato a centrocampo al fianco di Ricci e per la prima volta è stato schierato Okereke dal primo minuto.

LO SVILUPPO SULLE DUE CATENE LATERALI

—  

Lo schieramento in fase di costruzione è stato molto variabile, perciò è preferibile parlare di funzioni piuttosto che di ruoli. Rispetto a Buongiorno e Masina, Vojvoda era deliberato a potersi spingere più avanti, mentre sul lato sinistro vediamo Rodriguez che compone quasi una linea a 4.

Bellanova invece, rimaneva molto più alto rispetto all'esterno opposto, fissando l'ampiezza a destra e consentendo a Vlasic di poter indietreggiare. A sinistra l'ampiezza veniva fissata da Okereke, in questo modo Zapata poteva rimanere dentro al campo. Il colombiano ha una media di 6,4 tocchi a partita nell'area di rigore avversaria, mentre questa volta ne ha effettuati 10: questo fa capire quanto fosse più centrale rispetto al solito.

Lo sviluppo del gioco si è concentrato sulle catene laterali, ma variava a seconda del lato in cui si trovava il pallone. Sul lato destro Bellanova si alzava fissando l'ampiezza, Ricci si apriva al suo posto privo di marcature e Vlasic indietreggiava.

A questo punto il Toro aveva la possibilità di effettuare una triangolazione tra Ricci, Vlasic e Bellanova che poteva ricevere in profondità alle spalle della difesa.

In questo modo i granata riuscivano ad aprire agevolmente la difesa avversaria, dopo che in questa stagione avevano sempre incontrato difficoltà contro i blocchi bassi.

A sinistra invece c’era meno densità di uomini rispetto alle precedenti partite, ma proprio per questo è stato più facile occupare gli spazi. Rodriguez aveva la soluzione di poter giocare lungolinea su Okereke oppure di giocare diagonalmente verso Zapata.

Dopo quattro minuti dall’inizio della partita Okereke viene subito mandato in porta: Masina trova la traccia verticale verso Zapata che di prima serve l’inserimento del numero 21.

Alcune volte Okereke poteva anche venire incontro per poi attaccare lo spazio creatosi da lui stesso. Il nigeriano non ha trovato la rete, ma si è mosso comunque molto bene e ha disputato una buona partita, anche considerando che era la prima da titolare.

I CAMBI DI MARCATURA A CENTROCAMPO

—  

In fase di non possesso i granata hanno concesso poco e nulla ai bianconeri, che comunque hanno provato a ragionare qualche soluzione interessante.

A centrocampo c'è stato un dominio assoluto da parte del Torino: in due, Ricci e Gineitis hanno recuperato 13 palloni, infatti vediamo che ogni uomo marca stretto il proprio riferimento.

Quando però l'Udinese giocava dietro, Vlasic abbandonava il proprio uomo per andare a pressare Giannetti, quindi le marcature cambiavano.

Payero si liberava a centrocampo, di conseguenza Vojvoda doveva rompere la linea per andarlo a marcare. Il numero 32 poteva aprirsi, in modo da liberare il centro e giocare diagonalmente verso Lucca.

Molto più spesso l'Udinese ha optato per una costruzione diretta con lanci lunghi da parte del portiere: vincendo i duelli aerei i friulani potevano poi sviluppare nella metà campo avversaria. Le marcature a uomo dei granata però, hanno fatto la differenza, tanto che Cioffi è stato costretto a sostituire Payero per inserire Ehzibue, spostando Pereyra a centrocampo.

LE RETI NATE DA RECUPERI DEL PALLONE

—  

Entrambe le reti, infatti, nascono da un recupero del pallone: questo rende l'idea di quanto sia stato difficile per l'Udinese far progredire il pallone e dell'intensità con cui il Toro si è difeso. Il primo gol nasce da un recupero a metà campo di Gineitis, a cui segue un ottimo fraseggio col quale gli ospiti riescono ad uscire dalla zona di densità. Vojvoda si è poi sganciato per ricevere il pallone e ha messo un traversone preciso in area di rigore, dove Zapata ha indirizzato la palla in rete.

Le sovrapposizioni di Vojvoda sono state spesso una chiave in fase offensiva, dato che portando più uomini davanti, il Toro si rendeva ancor più pericoloso.

La seconda rete nasce da un recupero palla ancora di Gineitis, che dopo aver scippato il pallone a Pereyra è riuscito a smistarlo subito verso Zapata, il quale ha poi assistito la conclusione di Vlasic.

Finalmente si è tornati a vedere una partita bella e ordinata, dove il risultato premia l'ottimo lavoro svolto. Rispetto alla partita d'andata è stato fatto un grande passo avanti: con queste prestazioni si può dare un senso a questo finale di stagione, a prescindere da quello che sarà il risultato finale.