Ci sono diversi motivi per essere ottimisti riguardo al momento del Torino. Dopo il preoccupante ko di Milano, è successo quello che era auspicabile succedesse: Juric ha subito ripreso in mano la sua squadra e la società ha dato i segnali che doveva dare sul mercato. Ora il Toro ha un centravanti che è un vero valore aggiunto, Duvan Zapata, e la squadra è tornata carica e sul pezzo. Nei primi due anni di Juric è successo tantissime volte che i granata fossero sconfitti 1-0 contro le big senza meritarlo sul piano del gioco. Stavolta non è accaduto: la squadra ha avuto la giusta mentalità, e il fatto che ci sia un grande attaccante in avanti aiuta i compagni ad avere fiducia nelle possibilità della squadra. Dopo quanto accaduto col Genoa, la squadra segna nuovamente un gol pesante nei minuti finali del match. Pure questa è una bella inversione di tendenza rispetto al recente passato, un altro segnale senza dubbio positivo.
EDITORIALE
Tanti buoni segnali e un rimpianto
Non mancano i motivi per avere fiducia in questo Torino, ma c’è anche un grande rimpianto relativo al passato, nella sera della prima presenza da avversario a Torino di Belotti, subissato dai fischi di uno stadio di cui un tempo era l’idolo indiscusso. Un rimpianto che riguarda le scelte del club operate in passato. Cosa sarebbe successo se, nell’estate 2017, il Torino avesse ceduto il Gallo al Milan sostituendolo con Zapata? Raccontammo su Toro News – e lo confermò il ds Petrachi in seguito – che il Toro quell’anno aveva di fatto bloccato Duvan in caso di partenza del Gallo. Alla fine, Belotti è rimasto controvoglia e non è più tornato sui livelli della stagione 2016/2017. Zapata, invece, è passato alla Sampdoria e poi all’Atalanta, rendendosi protagonista dell’ascesa del club bergamasco. Con il senno di poi è facile parlare, ma vedendo come Belotti langue in panchina alla Roma e come Duvan si stia rendendo protagonista in granata oggi è impossibile non pensare a certe cose. Se non altro è lecito augurarsi che il club abbia imparato da certe esperienze.
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