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Torino, che meraviglia!

Beppe Pagliano
Le Saldature / Torna la seguitissima rubrica del nostro Beppe Pagliano: è un Torino da godere...

Cosa  posso dire che non sia già stato detto in questi giorni?

Questo Toro sta gradualmente diventando grande, lo dico con un misto di paura e di timore nel dovermi improvvisamente risvegliare e  scoprire che quello che stiamo vivendo sia solamente un sogno bellissimo.

Effettivamente solo nei nostri sogni più belli potevamo immaginare di essere a punteggio pieno dopo due giornate di campionato e per giunta con qualcun altro di nostra conoscenza fermo a zero punti. Tutto sta girando per il meglio, le vittorie arrivano fin qui tutte in rimonta ed in modo entusiasmante, il Torino nel corso dei secondi tempi frantuma letteralmente gli avversari, nonostante gli inizi soporiferi in cui regala regolarmente una rete alla squadra di turno.

Ecco se proprio vogliamo cercare il pelo nell’uovo è nell’approccio alla partita che risiede il tallone d’Achille della squadra di Ventura, ma fino ad ora i giocatori granata sono riusciti a rimediare a questo inconveniente davvero alla grande. Chi mi conosce sa come in questi anni non mi sia mai sbilanciato in voli pindarici, anzi ho sempre tenuto un profilo estremamente basso, non risparmiando critiche, a volte feroci, a dirigenza e guida tecnica, ma oggi come oggi non si può che essere grati a chi ha in mano le sorti della società, finalmente abbiamo uno zoccolo duro di giocatori degni della maglia granata e su queste fondamenta si sono innestati altri mattoni fatti di giocatori giovani, capaci ed ambiziosi.

Le critiche ed i rimbrotti del passato erano indirizzati verso tutto ciò, ed ora che la dirigenza ha intrapreso questa strada non possiamo che essere ottimisti e fiduciosi sul futuro.

La squadra granata a mio modesto avviso può davvero essere la scheggia impazzita di questo campionato, ed al momento non mi pongo traguardi, anzi mi sbilancio nell’affermare che questo Toro non deve avere paura di nessuno e soprattutto non deve avere paura di spiccare il volo, provando a raggiungere vette fino a poco tempo fa inimmaginabili.

Il Toro attuale è quadrato e competitivo in ogni reparto ed in ogni singolo ruolo, anzi per ogni ruolo ci sono almeno due giocatori completamente intercambiabili, molti dei quali sotto i venticinque anni. Tutto ciò non può far sì che questa squadra abbia ancora enormi margini di miglioramento, considerando il fatto che tutti hanno l’interesse a remare dalla stessa parte sia chi è titolare e sia chi gioco forza dovrà sostituire i titolari durante la stagione. Da quanti anni non vedevamo una squadra così coesa, da quanti anni non ammiravamo un talento come il giovane Baselli, da quanti anni non potevamo permetterci il lusso di tenere in panchina giocatori come Belotti e Zappacosta, da quanti anni non eravamo così orgogliosi della squadra che scende in campo?

Ed ora godiamoci questa prima sosta dovuta alle qualificazioni europee, approfittiamone per tenere gli occhi fissi sulla classifica e convinciamoci che tutto questo non deve essere un avvenimento straordinario, ma deve diventare la normalità.