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columnist
Non sarà una partita semplice, quella del Torino contro il Crotone. La speranza in Calabria è tornata, ora ci credono - giustamente - ancora più di prima. Certo è che pagherebbero per fare un punto a Torino, visto che l'Empoli, diretta avversaria, sarà a Firenze: ora si battaglia veramente, e tutte le partite hanno punti che valgono doppio.
Tornando al Toro: mi è piaciuto che Mihajlovic abbia cambiato modulo. Ljajic largo tocca pochi palloni, mentre al centro va meglio; Boyé, subentrato a Iturbe contro il Cagliari, deve ancora maturare tanto. Ha bisogno di fiducia e continuità. Potrebbe diventare un'alternativa nel caso i granata passassero al 4-3-1-2, con Valdifiori circondato a centrocampo da Benassi e Baselli. Davanti, l'alternativa che io ho sempre sostenuto è Maxi Lopez: sa tenere palla e appoggiare con i tempi giusti, potrebbe essere l'uomo ideale da affiancare a Belotti.
In caso di 4-2-3-1, invece, sulla destra preferirei Iago rispetto al giovane argentino: Boyé non ha le caratteristiche adatte per agire sulla fascia. Carlão, al di là del rigore procurato conto il Cagliari, merita di guadagnare un'altra chance e di giocarsi le chance per la prossima stagione, mentre ormai Ajeti rischia di essersi bruciato. Con il modulo con i tre trequartisti, ad ogni modo, può esserci più pressione nella metà avversaria.
Il discorso, però, dipende anche dal Crotone: l'Inter, la settimana scorsa, si aspettava un Crotone chiuso, invece i pitagorici hanno attaccato nei primi minuti, approfittando poi delle ripartenze. Diventa importante prendere alto il pallone, sfruttando le non eccelse abilità in palleggio degli ospiti. Non si può, però, rischiare il contropiede, una delle armi decisive del gruppo di Nicola. Da questo punto di vista e molti altri, quest match sono un esame anche per Mihajlovic, che con questa squadra - e questo Belotti - non può stare dietro alla Sampdoria. Queste sette partite vanno perciò giocate a muso duro, pensando al prossimo anno.
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