Nella stagione 1992-93 il Toro terminò la stagione al nono posto precedendo la Roma in una delle sue annate meno esaltanti. Vincere all'Olimpico ebbe comunque un sapore particolare. Accadde infatti che il 9 maggio 1993 il Toro vinse a Roma con il punteggio di 4-5 con un Aguilera scatenato e autore di una tripletta. Nella settimana seguente il Toro incontrò il Cagliari classificatosi sesto a fine stagione con due punti in più dei granata e l'occasione era ghiotta per cercare di accelerare per poter allungare la striscia positiva e magari arrivare alla fine della stagione davanti ai sardi. Invece il Toro perse clamorosamente 5 - 0 al Delle Alpi, vanificando totalmente l'impresa dell'Olimpico. Questo amarcord mi riporta alla situazione attuale: con una prestazione gagliarda il Toro ha espugnato Marassi, ed ora ci si trova a confermarsi in casa con il Parma. L'auspicio ovviamente è che il Toro dia finalmente continuità alle prestazioni e ai risultati e che inizi a migliorare il rendimento casalingo.
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Torino e Belotti, insieme per sorridere ancora
La prestazione di Genova è stata la più bella gara giocata quest'anno dai granata. Finalmente 90 minuti giocati totalmente con determinazione, concentrazione, voglia di vincere e senza blackout! Ma soprattutto, finalmente Belotti! Il bomber granata ha giocato con il solito impegno, ma questa volta ha avuto palle giocabili con le quali ha siglato il primo gol, dai più definito alla Pulici, con uno stacco di testa in sospensione all'indietro, e si è procurato e ha trasformato il rigore del raddoppio. Quant'è bello vedere il Torino e il Gallo sorridere assieme? Questo è un sorriso contagioso che trascina il tifoso, perché riesce a trasmettere ottimismo e speranza per il futuro. Il futuro prossimo si chiama Parma e come fu per il 1993, questa è una gara da non fallire. A dire il vero il match casalingo contro i ducali, la successiva trasferta in Sardegna a Cagliari e la partita contro il Genoa al Grande Torino potrebbero consentire ai granata di avviare una striscia positiva utile a confermare i progressi registrati in casa della Sampdoria, ad agganciare la zona Europa già a dicembre e a presentarsi alle due sfide delicate di dicembre che saranno la trasferta di San Siro contro il Milan e il derby.
E' importante però che il nostro capitano mantenga il sorriso (e ovviamente il gol) ritrovato a Genova. Per farlo occorre che gli arrivino i palloni e per questo De Silvestri e Ola Aina devono mantenere gli standard di Genova. Con un Ansaldi finalmente in ripresa, l'emergenza sugli esterni sembra in procinto di giungere al termine.
Infine dopo i vari flop di mercato come Sanchez Mino, Martinez, Ruben Perez, Remacle, Carlao, Dolly Menga, Kabasele e qualcun'altro che sicuramente mi sfugge, nell'ultima campagna acquisti va detto che quasi tutte le scommesse, a quasi un terzo della stagione granata, sembrano riuscite. Resta da vedere ancora che tipo di contributo potrà dare Bremer al Toro, ma Meité e Ola Aina alle prime buone prestazioni hanno fatto seguire delle conferme e a Genova si è visto come la società non abbia sbagliato. L'arrivo di Djidji a fine mercato aveva fatto pensare che dopo la telenovela Verissimo, colmata al momento con Bremer, l'ex Nantes fosse giunto più nella veste di tappabuchi, per aumentare il parco difensori dal punto di vista numerico, che come elemento cardine della retroguardia granata. Invece il francoivoriano ha scalato le gerarchie e ha scalzato niente poco di meno che Moretti. Chi vi scrive aveva accolto con diffidenza l'arrivo di questi "sconosciuti", ma non si può non ammettere che ad oggi l'apporto di Aina, Meité e Djidji sia stato notevole. Dopo tante critiche verso il mister, al tecnico granata va dato il merito di aver integrato nella rosa attuale tre elementi che sono dei veri e propri cardini del Toro di oggi.
Al contrario stupisce come Zaza e Soriano siano gli oggetti misteriosi di questo Toro. Se Zaza ha trovato comunque uno scarso minutaggio con un solo gol all'attivo (ma pesante visto i tre punti che ha portato in cascina) in casa del Chievo, Soriano attualmente sta deludendo, ma non tanto per l'inadeguatezza delle sue prestazioni, quanto piuttosto perché un giocatore che dovrebbe essere importante, come lui, non sia riuscito a mettere in difficoltà Mazzarri a farsi mettere in campo con continuità. Domenica contro il Parma potrebbe essere lui a sostituire Meité e l'auspicio è che anche lui sia condizionato dal sorriso del Toro e del Gallo.
Vincenzo Chiarizia, giornalista di fede granata, collabora con diverse testate abruzzesi che trattano il calcio dilettantistico, per le quali scrive e svolge telecronache. Quinto di sei figli maschi (quasi tutti granata), lavora e vive a L’Aquila con una compagna per metà granata.
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