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Torino-Empoli, la mossa decisiva è sorprendere la difesa alta azzurra

Lello Vernacchia
La lavagna tattica / I toscani continuano sulla falsariga dello schema di Sarri e Giampaolo: la velocità di Martinez e Iago la chiave

Senza mezzi termini, a Bergamo siamo rimasti delusi. La partita è da mettere alle spalle, ma voglio fare solo un appunto: io non do 100% della colpa a Hart in occasione del pareggio orobico, perché se Masiello è stato libero di colpire al volo a porta vuota i demeriti sono anche di una difesa che è rimasta ferma. A causa di questi errori, ora il match con l'Empoli ha un solo risultato utile, la vittoria: non ci sono alternative, proprio in seguito ai passi falsi del Toro contro Milan e Atalanta. Domani bisognerà avere la bava alla bocca, i toscani sono una squadra che sa mettere in difficoltà.

L'Empoli tatticamente in questa stagione continua sulla falsa riga di Sarri e Giampaolo (Martusciello, il tecnico attuale, era vice di entrambi), con una difesa alta. Sarà proprio questa la caratteristica da sfruttare: il centrocampo e la difesa avranno numerose opportunità di lanciare la velocità di Iago Falque e Martinez che potrebbero trovare spazi dietro la linea difensiva avversaria. Una situazione che si era verificata con lo stesso Martinez nel match dell'allora Olimpico, a gennaio: all'epoca la vena realizzativa del venezuelano era pressoché nulla, ma per ben due volte egli si era trovato solo davanti a Skorupski, facendo valere proprio le sue qualità da velocista e prendendo d'infilata la difesa avversaria. Ora questa situazione tattica potrebbe ripresentarsi: la mediana granata dovrà sapere scavalcare la linea difensiva dell'Empoli. La problematica in queste situazioni è una: non andare in fuorigioco. Bisognerà coordinare al meglio i tempi tra i reparti. Appena la palla arriva a centrocampo, l'attaccante sa che quella può essere l'azione buona.

Per quanto riguarda la fase difensiva degli uomini di Mihajlovic, il vero termometro degli azzurri è Saponara, un giocatore che può dare molto fastidio e l'ha già fatto proprio ai granata in passato: dovrà ricevere il minor numero di palloni fra le linee. L'uomo che lo dovrà controllare è Valdifiori. Quando giocavo davanti alla difesa, verso la fine della mia carriera, il mister ripeteva continuamente che il trequartista era sempre mio, così dovrà essere per Valdifiori contro l'ex Milan: Saponara ha il dribbling facile, e anche le punte sono giocatori da trattare con cura. Gilardino - non molla mai, gioca sempre sul filo del fuorigioco - Maccarone e Pucciarelli sono tutti pericolosi, a prescindere da chi giochi. La retroguardia granata dovrà limare gli errori del passato, con Castan e Bovo (anche se io darei un'altra chance a Rossettini). Stavolta, infatti, non bisognerà sperperare il gap di qualità che, di nuovo, è a favore del Torino.