Vigilia di partita, in casa Torino: domani pomeriggio, all'ora di pranzo, i granata ospiteranno l'Inter in un incontro particolarmente importante e probante dal punto di vista tattico e della maturazione. Il Torino nelle ultime partite è apparso aver trovato maggiore equilibrio e solidità con questo 3-4-1-2: giocando a Cagliari e in casa con il Crotone questo era un modulo con cui, dopo le quattro sconfitte consecutive, Mazzarri si è voluto un po' - giustamente - abbottonare. Tuttavia, osservando le caratteristiche dei giocatori che ha l'Inter (formazione qualitativamente innegabilmente superiore alle due appena affrontate) potrebbe non essere la scelta più indicata confermare questo sistema tattico.
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Torino, fermare Rafinha per rallentare l’Inter. E un centrocampista in più…
I nerazzurri giocheranno, al solito, con l'ormai rodato 4-2-3-1 i cui perni sono ben definiti, e se ne è avuta conferma anche nel derby disputato pochi giorni fa: è evidente che i giocatori fondamentali sono gli esterni Candreva e Perisic, su cui ci va una marcatura stretta, e poi gli altri due elementi che compongono il reparto avanzato ovvero Rafinha ed Icardi. Ecco che allora giocando a tre in difesa, qualcuno dei sopra citati potrebbe avere troppo spazio, e proprio per questo motivo potrebbe essere utile un ritorno al 4-3-3 tipico, con appunto tre centrocampisti e con Ljajic non in mezzo ma di nuovo dirottato a sinistra. Giocare a due a centrocampo contro l'Inter è un po' audace, mentre giocando con la difesa a quattro ci sarebbe la possibilità di fare maggiore barriera a centrocampo.
Anche perchè un'ulteriore arma a disposizione di Spalletti è rappresentata dagli esterni bassi, Cancelo e D'Ambrosio, ed in particolar modo dallo spagnolo che con un 3-5-2 del Toro avrebbe molta libertà, mentre con il 4-3-3 dovrebbe badare anche a contenere Ljajic. Ecco che allora i granata devono fare attenzione alle sovrapposizioni negli ultimi 20 metri, perchè è necessario avere quel giocatore davanti alla difesa che sia in grado di scalare in fase difensiva. Un 4-3-3 risponderebbe un po' insomma alle caratteristiche di contrastare bene l'Inter, e in più si potrebbe ripartire molto bene in contropiede.
Indipendentemente dal modulo, in ogni caso, è fondamentale che un centrocampista vada nella zona di Rafinha, a marcarlo quasi a uomo. Il nodo della partita diventa sicuramente una marcatura nella zona del trequartista e i centrocampisti che all'occorrenza sappiano anche determinare le azioni da gol. I meneghini centralmente difficilmente riescono a bucare, a meno che Rafinha non vinca l'uno contro uno e serva in verticale Icardi, ma solitamente l'azione si sviluppa sulla fascia.
Per quanto riguarda i singoli, sia che la linea difensiva sia schierata a tre o a quattro, sarebbe ovviamente fondamentale il recupero di NKoulou nonostante le recenti buone prestazioni offerte da Bonifazi. Poi, c'è stato un po' di parapiglia intorno a Ljajic, ma lui è un giocatore che tecnicamente non si discute: anche quando sbaglia bisogna saperlo riprendere ma fondamentalmente deve essere responsabilizzato nel discorso tattico (ed è proprio questo il lavoro che sta svolgendo Mazzarri), e allora diventa una risorsa assoluta perchè può mettere in difficoltà chiunque nell'uno contro uno e servire Iago Falque e Belotti, che ha ripreso fiducia nelle sue qualità dopo questi tre gol al Crotone. La partita però, come detto, si giocherà fondamentalmente a centrocampo.
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