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columnist
È difficile leggere una partita come Torino-Fiorentina, dove si vanno a mischiare vari piani, come quello fisico e quello tattico. La Viola (società nella quale sono cresciuto, pur senza esordire in prima squadra) ha giocato in Europa League, spendendo energie, ma è anche vero che dopo il 3-0 hanno tirato i remi in barca senza sprecare fibre nervose. Il Torino arriva da una bella vittoria, in cui si è giocato la partita contro la Roma, l'ha vinta e l'ha vinta bene.
I presupposti per fare bene anche contro i toscani ci sono, ma bisogna fare attenzione al centrocampo della Fiorentina, reparto da dove passa il loro gioco. Ci vorrà intelligenza in mediana, se funziona gira tutta la squadra: Bernardeschi può dare molto fastidio. Le mie scelte sono Acquah-Valdifiori-Baselli, per dare il giusto equilibrio tra tecnica e fisicità lì in mezzo. Attenzione in difesa: Kalinic è da tenere sempre sott'occhio; io darei un'altra chance a Rossettini al posto di Bovo a fianco di Castan, altrimenti si può correre il rischio di "perderlo" dopo la bella prestazione contro la Roma, al termine di una lunga serie di panchine. Potrebbe avere la fiducia giusta, come tutta la squadra.
Proprio sulla fiducia dopo la vittoria contro la Roma dovrà far leva Mihajlovic, che ha finalmente le possibilità di mettere in campo una squadra sicura di se stessa e dei propri mezzi, elemento che spesso nel calcio vale più di tanto altro. Giocare di nuovo in casa potrà essere un vantaggio, sempre che i giocatori non sentano eccessivamente la pressione di vincere. D'altra parte, uscire con il bottino pieno dalla doppia sfida Roma-Fiorentina rappresenterebbe un'ulteriore iniezione di fiducia notevole e potenzialmente decisiva, dopo un avvio stentato.
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